Lucio Vranca: Le mie 'Tracce di memoria'

Sabato 14 settembre nei locali dell’Ass.C.R.”L’Approdo” ho avuto il coraggio di presentare la mia quinta pubblicazione, “Tracce di memoria”: un libro, secondo me, destinato a rimanere in famiglia ma che è diventato libro di tutti, della comunità.
Dire che emozionarsi è poco, “è cosa giusta”. L’emozione è scaturita dagli interventi dei vari validissimi relatori che hanno fotografato con efficacia il contenuto del libro gratificandomi come non mai.
Sapevo già della preparazione dei relatori, conoscevo le loro capacità, ho vissuto con loro, nel lontano e recente passato, preziosi momenti di crescita culturale, ma non immaginavo di trovarmi di fronte all’esaltazione delle mie doti che qualcuno ha definito virtù. I vari interventi hanno posto l’accento sull’importanza didattico-culturale del contenuto del libro al quale avevo dato poco valore, forse perché non l’avevo capito, forse perché l’avevo sottovalutato... È chiaro che i ringraziamenti doverosi da parte mia sono arrivati puntualmente, ma, sinceramente devo dire che le adulazioni e l’incoraggiamento a continuare a scrivere mi hanno messo in difficoltà perché non ho mai definito valide le mie capacità di “scrittore” o di “poeta”. Termini grossissimi che non mi appartengono.
Il mio voleva e vuole essere un contributo, intriso di semplicità, alla crescita storico-culturale delle comunità che mi hanno visto crescere. Un contributo di piccola storia in rime, un libro (come ho detto durante il mio intervento) di poesie storiche atte a ricordare i momenti felici e grigi della mia esistenza retta da tre pilastri sui quali ho costruito la mia ragione di vita: la famiglia, la musica, l’amicizia.
Il contenuto del libro raccoglie numerose dediche poetiche scritte per descrivere personaggi, avvenimenti storici, fatti di natura artistica, per esaltare le bellezze architettoniche e paesaggistiche dei luoghi dove ho vissuto e - durante l’attività lavorativa - per arricchire e rispettare alcune attività didattiche teatrali: in questi casi gli alunni sono stati protagonisti.
La cerimonia si è svolta alla presenza dei miei familiari, di numerosi soci dell’Associazione che mi ha ospitato, di alcuni amici dell’”Allegra compagnia”e altri, che hanno portato il calore della mia amata Mistretta. Erano presenti, infatti, con le rispettive consorti, Michele Accidente, il Prof. Peppino Mazzara, Dino Porrazzo e l’artista Liria Ribaudo. Il carissimo amico d’infanzia Peppino, ha letto alcune locuzioni ognuna delle quali ha rappresentato e rappresenta momenti esaltanti della nostra e della comune amicizia dell’intero gruppo: un collante colmo d’affetto che ha seguito il percorso della nostra vita. Commovente è stata la presenza di Mario Lutri Presidente della Società Operaia di Mistretta. Mario, vicecapobanda e trombettista del corpo bandistico “Città di Mistretta”, è sempre stato l’icona, il personaggio emblematico dei musicisti mistrettesi e dell’arte della recitazione durante la quale sprigiona la sua incommensurabile simpatia.
Sono stato trascinato dall’emozione nel momento in cui mi è stata dedicata una targa ricordo consegnatami dal Segretario dell’Associazione “L’approdo” Piero Musotto a nome della stessa Associazione. La dedica del Vicepresidente Antonio Giordano dal titolo “Piccolo Grande uomo”, è stata una lettura intrisa d’affetto, amicizia; un forte abbraccio morale che ha scosso i miei sentimenti. Antonio ha aggiunto che “La presentazione di questo libro è la prova che il nostro sodalizio non è solamente un’Associazione ricreativa, ma anche culturale”.
In quanto agli interventi devo dire che ho fatto uno sforzo disumano per trattenere la commozione.
- Antonella Cancila, collega e amica oggi Dirigente Scolastico, ha condotto egregiamente l’incontro con interventi di alto valore morale, sociale e umano. Antonella ha esordito paragonando il caleidoscopio al contenuto del libro che muta colore e forma, senza mai ripetersi. “Il libro - ha detto il Dirigente – è un dono narrato e recitato in cui si conservano e si affidano alla memoria ricordi da custodire con zelo e d’affidare ai nostri giovani... Un libro non inventato dalla fantasia ma dettato dal cuore... ”.
Espressioni, queste, che mi hanno intenerito, stimolato ed esortato a continuare a scrivere non per noi ma per le nuove generazioni.
- Il Presidente dell’Ass.C.R. L’Approdo Paolo Polizzotto, dopo aver fatto gli onori di casa salutando tutti gli intervenuti, ha letto la presentazione del libro. Le sue parole rispecchiano, esattamente e in estrema sintesi, la mia personalità e il fine che volevo raggiungere. L’eleganza nell’esprimere il suo pensiero mi ha fatto capire quanto sia alta la sua qualità morale che si lega indissolubilmente alla capacità di giudicare ed esprimere sentimenti di soddisfazione.
- L’ex collega e amica Rosalia Musotto, durante il suo intervento, ha ritenuto opportuno evidenziare “... l’attenzione e la sensibilità verso l’ambiente - ed ha aggiunto che - la poesia”Non provarci mai più”- che ha letto - è una chiara dimostrazione di questa forma di rispetto verso le meraviglie della natura”.
- L’On. Magda Culotta Sindaco del Comune di Pollina, mia ex alunna, mi ha onorato affermando che “Il testo rappresenta, per la nostra comunità, un valore aggiunto perché fa parte della sua storia ma anche della nostra storia personale. Ognuno di noi – ha detto - s’identifica in una composizione”.
- Non poteva mancare un caro e simpatico ricordo del passato che il Dr Sebastiano Insinga (amico d’infanzia) ha descritto dicendo “... la mente mi porta a rimembrare il tempo quando indossavamo i calzoni corti e giocavamo con giochi senza giocattoli. Il vero talento - ha aggiunto – non si esprime solo in un campo dell’arte. Le poesie di Lucio, con finalità didattiche, non sono altro che arte applicata all’insegnamento... - e ha concluso dicendo - I talenti che si posseggono, chi ce l’ha come te, non li deve nascondere”.
- Il Presidente del Consiglio del Comune di Pollina Alfredo Cassataro, visibilmente emozionato, ponendo l’accento su una parte del mio intervento dove affermavo che la storia e la cultura di un paese si costruiscono come si edifica una casa..mattone su mattone.. ha voluto simpaticamente intervenire dicendo che “Se il libro è un mattoncino utile a costruire un castello di cultura certamente Lucio dovrebbe essere il muratore”.
- Il Prof. Mazzara (già citato) dopo la lettura di alcune locuzioni e una dedica in rima, mi ha consegnato una targa a nome di un gruppo di amici dell’Allegra compagnia sulla quale si legge la seguente scritta: “I veri amici sono quelli che anche da lontano si fanno sentire vicini”.
Non poteva esserci frase più azzeccata e significativa, per chi crede nel grande valore dell’amicizia, per concludere .
Un gigantesco grazie lo voglio ripetere insieme al messaggio scritto alla fine del libro che recita “...si può costruire una vita con semplicità e con la consapevolezza che i valori umani devono essere coltivati e praticati con la guida del cuore, con il sorriso e con l’amore che è il vero “pilota” della vita.
Lucio Vranca