DISCARICA SEQUESTRATA DAI CARABINIERI.

Un′altra apprezzabile operazione per la tutela dell′ambiente è stata svolta nei giorni scorsi dai Carabinieri della Stazione di Isnello unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Cefalù.
Nel corso di uno specifico servizio di controllo straordinario del territorio, infatti, disposto dal superiore Comando Compagnia, e finalizzato proprio a contrastare i reati in materia ambientale, specie in zone particolarmente degne di tutela, come lo è tutto il parco delle madonie, i militari hanno scoperto un′area di circa 400 mq, all′interno della quale erano stoccati rifiuti speciali e pericolosi.
Si tratta di una porzione d′area, dunque, appartenente ad un fondo agricolo di circa 3.000 mq, ubicato in c.da Ponte, agro del comune di Isnello, in pieno parco delle madonie, all′interno della quale erano stati stoccati diversi veicoli non marcianti, parti meccaniche e di carrozzeria, nonché cospicuo materiale di risulta da attività edile.
L′intera area, per un valore stimato di circa 40.000 euro, è stata posta sotto sequestro.
L′attività in questione, ha altresì consentito ai militari dell′Arma di identificare e denunciare il responsabile: si tratta di un imprenditore di Isnello.
L′accusa per lui è quella di aver realizzato e gestito una discarica abusiva di rifiuti speciali in totale assenza di autorizzazione.
Nella fattispecie è stata applicata anche la nuova normativa in materia ambientale, in relazione alla dichiarazione dello stato di emergenza in materia di smaltimento di rifiuti urbani nel territorio della provincia di Palermo.  
L′odierna attività si inserisce in un più ampio contesto di operazioni a tutela della salvaguardia dell′ambiente.
Un′altra importante operazione era stata portata a compimento, sempre dai militari della Compagnia Carabinieri di Cefalù, alla fine del mese di febbraio, nel corso della quale, in un altro comune madonita, quello di Castelbuono,  era stata individuata e posta in sequestro un′altra area, in quella circostanza di ben 15.000 mq,  per un valore di circa 250.000 euro.
Anche in quell′occasione, un impiegato del luogo, era stato deferito, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Termini Imerese, con l′accusa di aver realizzato una vera e propria discarica abusiva di rifiuti  speciali pericolosi, il tutto ovviamente in totale assenza di qualsiasi autorizzazione.