ARRESTATI PADRE E FIGLIO PER TENTATO OMICIDIO ALL'INTERNO DI UNA SALA GIOCHI

I CARABINIERI DEL N.O.R.M. DELLA COMPAGNIA DI TERMINI IMERESE HANNO ARRESTATO, SU ORDINE ESECUZIONE PENA, IANNOLINO GIOVANNI E IL FIGLIO, IANNOLINO NICOLÒ, PER IL TENTATO OMICIDIO DI RINALDO GIOVANNI, AVVENUTO A TERMINI IMERESE IL 21 GIUGNO DEL 2008.

Nel tardo  pomeriggio di ieri 29 settembre 2011 i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Termini Imerese, a seguito della sentenza di condanna per il tentato omicidio di RINALDO Giovanni, confermata in data 28.09.2011 dalla Corte di Cassazione, hanno tratto in arresto per espiazione pena residua, dando esecuzione all’ordine di carcerazione, IANNOLINO Giovanni (nella foto a sx) e, dando esecuzione all’ordine di carcerazione con contestuale provvedimento di sospensione e prosecuzione della detenzione in regime degli arresti domiciliari, IANNOLINO Nicolò (nella foto a dx), entrambi già ristretti agli arresti domiciliari per la stessa causa.


GENESI DELLA VICENDA

Il 21 luglio 2008, a Termini Imerese, all’interno della sala giochi di via Di Michele, RINALDO Giovanni veniva colpito da due coltellate, una al torace ed una all’addome e pertanto veniva portato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Cimmino” di Termini Imerese, dove veniva constatata la gravità delle sue condizioni e pronunciata conseguentemente la riserva sulla vita. 

Dalle indagini svolte dalla Compagnia Carabinieri di Termini Imerese, coordinate dal Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica, Dottoressa CARAMIA Rosa, venivano identificati gli autori del tentato omicidio in IANNOLINO Giovanni 50enne, IANNOLINO Nicolò 31enne figlio di Giovanni e FARDELLA Antonino 33enne, tutti cittadini termitani e conoscenti della vittima, i quali furono sottoposti a fermo di indiziato di delitto, disposto dal Pubblico Ministero. In particolare dalle indagini si acclarava che i fatti erano avvenuti davanti ed all’interno della sala giochi, ubicata in via Di Michele, ed erano stati ripresi dalle telecamere di sicurezza lì installate. Infatti dall’esame del filmato sottoposto a sequestro e dalle altre indagini effettuate nell’immediatezza, si aveva la contezza di un’aggressione premeditata nei confronti del RINALDO Giovanni, nel corso della quale IANNOLINO Giovanni lo colpiva ripetutamente con un coltello, sottoposto a sequestro, proprio nella zona dove gli venivano riscontrate le ferite. All’aggressione partecipava attivamente anche IANNOLINO Nicolò, che tratteneva il RINALDO Giovanni mentre il padre gli sferrava le coltellate. Dalle immagini delle telecamere invece, non si era in grado di definire quale fosse stato il ruolo del FARDELLA Antonino nell’aggressione.

 

MOVENTE

Il movente del tentato omicidio era dovuto al fatto che IANNOLINO Giovanni Nicolò ritenevano il RINALDO Giovanni autore dell’incendio della loro auto e dell’omicidio del loro amico CALAFIORE Tommaso, avvenuto il 14 maggio 2008, come del resto accertato, dato che per questo omicidio RINALDO Giovanni è stato condannato alla pena dell’ergastolo sia in primo grado che nel corso del secondo grado di giudizio.


DECISIONI DELL’A.G. E PROCESSO

In sede di convalida del fermo il G.I.P. disponeva la custodia cautelare in carcere nei confronti di IANNOLINO Giovanni e IANNOLINO Nicolò, per tentato omicidio nei confronti del RINALDO Giovanni, mentre disponeva la scarcerazione del FARDELLA Antonino, nella considerazione che il suo ruolo nell’aggressione non era stato ritenuto particolarmente attivo. IANNOLINO Giovanni e IANNOLINO Nicolò, nel conseguente processo celebrato con il rito abbreviato, sono stati pertanto condannati per il tentato omicidio di RINALDO Giovanni

A seguito dell’esecuzione dell’odierno provvedimento, espletate le formalità di rito, IANNOLINO Giovanni è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale “Cavallacci”, mentre IANNOLINO Nicolò è stato condotto nuovamente presso il proprio domicilio.