TAGLI ALLE SCUOLE PARITARIE: LA CEI PROTESTA E IL GOVERNO FA MARCIA INDIETRO

In linea con i sacrifici e i tagli dovuti e imposti dalla Finanziaria a tutti i sistemi scolastici e universitari, anche gli istituti paritari avrebbero dovuto affrontare dei sacrifici, quantificati in 130 milioni di € di tagli.
Ma in seguito alla protesta di Bruno Stenco, direttore dell′Ufficio nazionale della Cei per l′educazione, manifestando le sue perplessità nei confronti dei tagli agli istituti paritari previsti dalla finanziaria, nel giro di poche ore un emendamento ha restituito 120 milioni di €.
Secondo il presidente della CEI, il cardinale Bagnasco , si aspettava addirittura degli incrementi perchè i soldi - quanto afferma - non vi bastano a pagare gli stipendi.
Ma non sono servite manifestazioni di piazza ne′ sit-in per far fare dietro front al Governo: è bastata la minaccia della mobilitazione delle scuole cattoliche affinchè si cambiasse idea e infatti, dopo qualche ora dalle dichiarazioni di Stenco, il sottosegretario all′Economia Giuseppe Vegas ha dichiarato che, grazie ad un emendamento, venivano ripristinati 120 milioni di € dei 130 originariamente tagliati.
Decisione a mio avviso contraddittoria ma normale visto che la politica italiana ragiona in questo modo.
E chi sta nella scuola pubblica e non cattolica o privata ? Qui arriva il bello.
Il Governo non torna invece indietro sui tagli alla scuola e all′università nonostante settimane di mobilitazioni, proteste ed occupazioni, nonostante la situazione precaria di molti edifici scolastici che richiederebbero ingenti investimenti sulla sicurezza.
Sono servite solo poche parole di un cardinale per far ritornare quei soldi che si erano tolti giustamente tra virgolette , e invece chi ha protestato fino ad oggi con tutte quelle migliaia di persone che volevano tutti la stessa cosa non le hanno ascoltate e non sono tornate indietro.
Perchè noi non siamo nessuno secondo loro.
Noi sbagliamo quando sotto tempo di votazioni vengono a chiederci il voto promettendoci questo e quell′altro, continuiamo sbagliamo nel cosidetto "favoritismo".
L′italia cosi non va avanti ma neanche c′è la speranza in un futuro di vederla cambiata, tranne per chi ci crede.L′italia amministrativa va ora abbattuta con il tempo e con le giuste persone e questo lo sappiamo tutti.
Un altro fattore riguardante la vicenda cei e i soldi ripristinati è : Chi va in queste scuole (cattoliche, private) ha i soldi per pagare le rette, alte o basse che siano altrimenti andrebbe in una scuola pubblica, dove comunque la qualità della formazione è alta rispetto alle altre e l′insegnamento della religione è sempre garantito, salve casi per motivi personali che esistono sempre ma non nella maggior parte dei casi.
Tagliare fondi alle statali e non toglierli alle private mi sembra profondamente ingiusto, ma ingiusto verso tutti e verso la scuola pubblica.
La cosa peggiore in questa storia è la dinamica: uno stato repubblicano che si assoggetta alle richieste della Cei e non a quelle di migliaia di studenti che per giorni sono scesi in piazza.
Dov′è finita la democrazia ?
Da ciò si lascia intendere che nella religione si trova qualcos′altro e mi dispiace pure ammetterlo o dichiararlo, avrà qualche potere in piu′... chissà !