Il Crocifisso di Frate Umile, venerato a Collesano - Le sue tre espressioni
- Collesano,
- Speciali,
- Angelo Asciutto
Nella Chiesa di Santa Maria di Gesù a Collesano si conserva e si venera da secoli un bellissimo Crocefisso scolpito da Frate Umile Pintorno da Petralia Soprana, considerato “una delle più belle glorie della Provincia Francescana di Sicilia”, a cui appartenne e di cui fa parte l’annesso convento di Collesano. La statua fu completata nel 1635 e, dopo la benedizione avvenuta l’11 febbraio dello stesso anno nella Chiesa Madre (oggi Basilica di San Pietro), venne collocata nella cappella dove sta tuttora. La taumaturga immagine ben presto s’impose per le sue grazie e i Giurati del tempo avutane l’autorizzazione dalla competente autorità ecclesiastica, proclamarono il SS. Crocifisso di Santa Maria di Gesù compatrono della Città con una propria festa. Dal 1898 la festività venne accorpata con quella di Maria SS. Dei Miracoli fino al 1919, anno in cui la Soprintendenza di Palermo vietò qualsiasi spostamento dell’insigne manufatto, date le condizioni di precarietà in cui versava, dovute al tempo ed al tarlo. L’opera di Frate Umile, una delle più belle delle tante disseminate in tutta la Sicilia ed anche in Calabria, oggi restaurata e ridonata all’antico splendore, i fedeli la possono ammirare nella solita cappella vicino all’altare, ma non viene più portata in processione il 14 settembre di ogni anno. Dal 1957, al suo posto c’è una copia, abbastanza somigliante, tranne che nel colore, realizzata dallo scultore Luigi Maniscalco. Si sa che Frate Umile prima di iniziare una scultura di un crocifisso o di un ecce homo, passava le notti in intensa meditazione della passione e dei dolori del Signore ed anche durante il tempo della realizzazione si sottoponeva a digiuni e penitenze. La sua immedesimazione era totale ed uno dei risultati più belli e affascinanti lo troviamo proprio a Collesano; a seconda dell’angolazione da cui si guarda, nel viso del Cristo, è possibile cogliere tre espressioni: sorridente, agonizzante e morto. L’attaccamento dei fedeli verso questa immagine dei dolori è tuttora vivo e forte. Se Frate Umile voleva commuoverci e farci meditare, c’è riuscito alla grande.