LE TERME DI SCLAFANI BAGNI SI STANNO DISTRUGGENTO PER INCURIA.
- Sclafani Bagni,
- Attualità,
- Salvatore Sciortino

Da ricerche effettuate sull′origine della cittadina maronita , un′origine antica quella di Sclafani hanno a lungo speculato senza molto fondamento gli eruditi locali, riferendovi un passo di Diodoro Siculo, che parlando di scontri armati avvenuti attorno al 306 a.C. tra Agatocle e Dinocrate, cita i monte Gorgium e il centro di Ambica: il primo sarebbe identificabile con la montagna sopra Caltavuturo, mentre il secondo corrisponderebbe al centro abitato di Sclafani.La posizione del paese, nell′entroterra di Imera, in luogo naturalmente fortificato a controllo delle vie di penetrazione verso l′interno, rendono possibile ipotizzare un insediamento di tipo militare anche in epoca antica, ma ne manca qualsiasi prova archeologica.L′etimologia del nome è stata anche riportata ad un ipotetico Aesculapiii Fanum (tempio di Esculapio), mentre il nome arabo fu ‘Isqlafinah o Sqlafiah.Il primo riferimento certo a Sclafani risale alla "Cronaca di Cambridge", nella quale si cita un episodio del 938 nel quale, nel contesto delle lotte fra varie fazioni musulmane per il controllo della Sicilia, Halil (uno dei signori della guerra), ottenuti rinforzi dall′Africa, riuscì a sottomettere le rocche di Caltavuturo, Collesano e Sclafani. Alcuni labili indizi permettono tuttavia di supporre l′esistenza anche di una precedente fase bizantina . Dopo la conquista normanna (1060-1091) viene introdotto in Sicilia il sistema feudale e Sclafani viene assegnata inizialmente a Giordano, figlio del conte Ruggero e signore di Noto e Caltanissetta, e successivamente alla sorella di costui Matilda, sposa di Ranulfo Maniaci e alla loro figlia Adelasia, moglie di Rinaldo Avenei. Passa quindi a Giovanni di Sclafani, a Goffredo di Montescaglioso (nel 1155) e a molti altri. Nei documenti medievali il toponimo è documentato come Scafa e Scafana/Sclafana.Dall′epoca Normanna a quella Aaragonese il territorio di Sclafani appare punteggiato di "casali" (piccoli agglomerati rurali), caratterizzati da insediamenti aperti, privi di mura, abitati da poche decine di persone, il cui ricordo si trova nella toponomastica di alcune contrade. Nella prima metà del XIV secolo il feudo è in possesso di Matteo Sclafani, conte di Adernò, il costruttore di palazzo Sclafani a Palermo (1330), che detiene uno dei domini economicamente e strategicamente più importanti di tutta la Sicilia. Il centro abitato di Sclafani si amplia e viene costruita la cinta muraria e rimaneggiato il castello, posto su un bastione roccioso naturale accessibile solo da sud e raccordato alle nuove mura cittadine. Intorno al castello il centro abitato si era andato sviluppando secondo uno schema "ad avvolgimento".Matteo Sclafani morì senza lasciare eredi maschi. Le figlie Luisa e Margherita erano andate in spose rispettivamente nelle famiglie Peralta e Moncada, che si contesero a lungo il feudo. Alla metà del Quattrocento nel territorio di Sclafani esistevano diversi mulini per la lavorazione del tessuto di lana. Nel 1483 viene istituita per il 13 agosto di ogni anno, la fiera di Sant′Ippolito.Nel Cinquecento e Seicento la contea di Sclafani viene lentamente smembrata attraverso le vendite di fondi e terreni. A differenza degli altri centri delle Madonie la popolazione non sembra aumentare in modo significativo, a causa soprattutto della nascita di nuovi abitati nel territorio. La tendenza si invertirà solo agli inizi del Novecento.Nel 1953 il comune di Sclafani decise di aggiungere al proprio nome la locuzione ‘Bagni′, con l′intento di sottolineare la propria vocazione termale; ma tale è rimasta, perché oggi lo stabilimento termale, che risulta chiuso da anni, versa in un gravissimo stato di degrado ed occupa un posto di rilievo soltanto nel ‘cassetto′ che racchiude i progetti ed i tanti sogni sfumati di questa nostra Isola. Con la loro portata di ben 400 litri al minuto, le fonti sclafanesi di acque termo-solfo-salso-bromo-jodiche erano note fin dall′antichità, tanto che Sclafani avrebbe assunto anche il nome di Aesculapii Fanum, in relazione alla presenza di sorgenti sacre al dio Esculapio. Particolarmente utili nella cura delle malattie più gravi della pelle, come la psoriasi, le acque di Sclafani trovavano impiego anche nelle inalazioni e nelle malattie respiratorie.
Oggi le acque termali di Sclafani Bagni restano del tutto inutilizzate, a testimonianza di una risorsa che meriterebbe ben altra fortuna. Ma la Sicilia si sta muovendo per un cambio di tendenza. Già undici comuni della Sicilia, infatti, hanno dato la loro adesione per la nascita di un ‘Circuito delle Terme′ nella nostra Isola.Da una sorgente sita sotto il monte su cui sorge Sclafani sgorga un′acqua salutare termo-solfo- salso-bromo-jodica che, da secoli, ha dato giovamento a quanti l′hanno usata. Tale acqua, in cui è totalmente assente ammoniaca, nitriti, nitrati e fosfati, denotando la negatività degli indici chimici di inquinamento, viene convogliata alle vasche del vicino stabilimento che fu costruito nel 1846 a spese del Conte di Sclafani; ma il 19 marzo 1851 una frana staccatasi dal sovrastante monte seppellì interamente il fabbricato. Il Conte lo fece ricostruire ed è quello che rimane oggi. Sicuramente le proprietà benefiche delle acque erano conosciute nei tempi più antichi e la sorgente è dedicata al dio della medicina Esculapio da cui alcuni autori hanno pensato derivi il nome di Sclafani. L′edificio ha una struttura quadrata con un atrio centrale circondato da un ampio corridoio su cui si affacciano le stanze per la dimora dei bagnanti. In un′altra ala dello stesso fabbricato vi sono le stanze da bagno dove arriva l′acqua direttamente dalla sorgente calda e con il PATOLOGIE CURABILI ;contenuto integrale dei sali minerali di cui è composta. Negli anni 60- 70 si ebbe il meglio , tanti i villeggianti , serate danzanti all′aperto , ospiti da tutte le parti del mondo specialmente nel periodo della Targa Florio.Oggi con l′Unione Val di Imera settentrionale , si potrebbe ristrutturare , creando turismo e posti di lavoro.
LE PATOLOGIE che si possono curare
Malattie dermatologiche
Dermatiti seborroiche, acne, psoriasi, erpete, eczema, crosta lattea, scabbia, empetiggine, sicosi, diatesi formicolare, scrofole, sifilide. <br>
Malattie reumatiche
Degenerative, infiammatorie, post-trauma, gotta
Malattie ginecologiche Leucorrea.
Peccato che tutto sta stritolandosi in un non nulla sotto gli occhi di tutti , non lasciamo che l′incuria distrugga un luogo cosi bello .