RECUPERO CONSERVATIVO DELLE CASE DEL PARATORE. L’ENTE PARCO EMANA UN NUOVO BANDO DI GARA

Il progetto di recupero delle "Case del Paratore" site nel territorio del comune di Castelbuono riveste un ruolo di primaria importanza nell′ambito del recupero della cultura tradizionale madonita. 157.934,04 euro l′importo a base d′asta per l′esecuzione dei lavori, la cui durata è fissata in 365 giorni, il termine per presentare le offerte è fissato addì 27 luglio c.a. Il "Paratore" è uno splendido esempio di "archeologia industriale", rappresenta infatti un′ulteriore applicazione della ruota idraulica che, con un meccanismo simile a quello proprio dei mulini ad acqua, era destinato alla preparazione di stoffe. Attraverso un ingranaggio capace di trasformare il moto rotatorio in un moto alternato, simile a quello tipico dei pistoni, la macchina, grazie alla forza motrice dell′acqua, azionava delle mazze che battevano a caldo la lana grossolana che veniva scarmigliata per ottenerne l′infeltrimento. In considerazione di un progetto di restauro su di un immobile ormai raro e di così grande valore antropologico, per la stesura del bando di gara, si è proceduto, da parte dell′ufficio tecnico del Parco, ad un′attenta valutazione distinta in 3 fasi: indagine, diagnosi ed intervento. Nella fase di indagine si è ritenuto utile affrontare una ricerca storico-ambientale del complesso, al fine di individuare le possibili destinazioni d′uso. Nella fase di diagnosi si è effettuata la rilevazione dell′immobile e la schedatura delle informazioni desunte dalle verifiche e ricognizioni effettuate, individuando il modello statico di riferimento e le cause che hanno provocato i degradi. Infine, nella fase di intervento, si sono consigliate le azioni da intraprendere, verificandone la compatibilità con il manufatto.
Gli interventi effettuati nell′immobile sono da considerarsi come interventi di manutenzione straordinaria e di miglioramento statico, come quanto prescritto dal Comitato Nazionale per la prevenzione del patrimonio culturale dal rischio sismico. Tali interventi si possono sintetizzare in: Consolidamento delle murature, consolidamento delle fondazioni, rifacimento della copertura, rifacimento degli infissi degradati, realizzazione di un vespaio, rifacimento del solaio del vano a secondo livello. "Anche questo bando, come quelli emanati per l′area attrezzata di Piano Zucchi e per Rifugio Marini, rappresenta un obbiettivo strategico per l′Ente Parco, impegnato nel recupero del patrimonio naturale e immobiliare delle Madonie" Afferma il commissario Angelo Aliquò : "Un patrimonio ritrovato che vogliamo mettere a disposizione della comunità madonita individuandone le modalità di impiego ottimale".
Michele Ferraro - 3332168167