Quinto memorial in ricordo di Vito Andaloro

Accostandosi alla vita di Vito Andaloro e raccogliendo notizie sulla sua storia, si è sempre riscontrata una certa solennità e gratitudine. Perché Vito Andaloro, e il suo ricordo oggi più che mai, rappresenta un patrimonio per il paese Gangi, e per il calcio locale in particolare? Perché se c’è stato un uomo che ha rappresentato più di tutti quella scalata verso una squadra gloriosa che sfiorò più volte la Serie C, durante la gestione Farinella, partendo dall’indimenticato “Torneo delle Madonie”, quello è senz’altro Vito. Attraverso la sua competenza, la sua disponibilità ed, in particolare, il suo servizio gratuito e volontario, sicuramente appassionato, ha contribuito a costruire un ciclo indimenticabile, senz’altro dal punto di vista dei risultati sul campo, ma, soprattutto, dei valori di condivisione di una grande comunità che si ritrovò tutta unita in un percorso di grande partecipazione comunitaria. Ed è anche per questo che oggi, nel 2012, si commemora il Quinto memorial in suo nome.

E’ successo ancora Domenica scorsa (30/09), dove è andata in scena la quinta edizione in onore del ricordo di Vito. Una mattinata scandita, prima dalla Messa domenicale, poi dagli incontri sul campo che hanno visto, prima, scontrarsi gli Allievi contro i Giovanissimi, poi le vecchie glorie e gli allenatori contro la prima squadra dell’Asd (per la cronaca le partite sono terminate rispettivamente con il risultato di 2-1 e di 1-1). Infine, la società organizzatrice della manifestazione, l’”Asd Città di Gangi”, attraverso il suo presidente (nonché ex bandiera del “Torneo delle Madonie”), Rosario Duca, ha voluto premiare la “Vecchia Gloria”, Carmelo Domina, la “Vecchia gloria Atleta più anziano”, Giuseppe Scavuzzo con una coppa di merito, e la famiglia Andaloro  con una targa consegnata alla moglie di Vito.

La speranza è che si possa mantenere questa piacevole tradizione per ancora tanti anni a venire, e soprattutto che l’esempio di Vito, fatto di un’opera appassionata e volontaria, possa essere di stimolo e di esempio per tutti i giovani che si accostano al calcio e, soprattutto, per le Società che, oggi più che mai, raccolgono il testimone, ingombrante ma stimolante, di gente che, come Vito, portarono a compimento una missione che, prima che calcistica, fu umana e sociale.