Mozione di sfiducia, il sindaco Testaiuti impugna la delibera del Consiglio

Il 18 luglio il Consiglio comunale di Collesano ha approvato con dodici voti su quindici la mozione di sfiducia presentata nei confronti del sindaco Rosario Testaiuti, che dal 2005 guidava l′amministrazione comunale, determinando di fatto l′azzeramento degli Organi istituzionali ed aprendo le porte al commissariamento dell′Ente. In perfetta coerenza con quanto aveva dichiarato in quella circostanza e ritenendo ingiusta e immotivata l′azione della maggioranza dei consiglieri, Rosario Testaiuti nei giorni scorsi ha presentato ricorso al T.A.R.(Tribunale amministrativo regionale) di Palermo. L′ex sindaco, che è assistito dallo studio legale del prof. avv. Sergio Agrifoglio, agisce contro il Comune e nei confronti del Consiglio comunale e dei singoli consiglieri, chiedendo al Tribunale la sospensione del provvedimento, in via preliminare, e nel merito l′annullamento dello stesso. Nel ricorso la cronistoria degli avvenimenti, dalla presentazione dell′atto di sfiducia alle motivazioni formulate, fino alla replica del sindaco il quale nel corso della seduta consiliare ha portato, punto per punto contestato, le sue argomentazioni giustificative: in particolare per la mancata presentazione di relazioni sul programma svolto Rosario Testaiuti ha spiegato che erano da intendersi tali quelle allegate annualmente al bilancio mentre per l′altra accusa riguardante la revoca (senza ulteriore nomina) di due assessori la stessa non poteva nuocere all′azione amministrativa essendo dei dirigenti la responsabilità degli uffici. Per il resto le altre motivazioni addotte dal sindaco Testaiuti(e che il legale fa proprie nel citato ricorso) erano tutte giustificate da contingenze di bilancio, insufficienza di risorse, iter procedurali complessi come nel caso della sepoltura comunale per la quale si sono dovuti acquisire tutti i pareri prescritti(già fatto) ma per la cui realizzazione non sono sufficienti i 200 mila euro disponibili poiché ne occorrono 365 mila come da progetto redatto dall′ufficio tecnico del Comune; e nel caso del servizio senologico e di sverminazione addirittura da incompetenza per materia da parte del Comune. Nell′impostazione difensiva del prof. Agrifoglio si evidenzia un atteggiamento prevenuto da parte del Consiglio che non era disposto ad ascoltar ragione avendo deciso, a priori, che il sindaco avesse torto e che andasse pertanto sfiduciato. A tal proposito ed esemplificando viene citato l′episodio del lupo e l′agnello(prossimi a un ruscello per bere) della ben nota favola dove anche il lupo, avendo deciso di divorare l′agnello, accampava delle scuse per mettersi in pace la coscienza. In sostanza nelle argomentazioni del difensore si sostiene "che né il relatore di maggioranza né alcun singolo consigliere è stato in grado di dimostrare che i fatti addebitati fossero esistenti, costituivano inefficienze amministrative che avessero creato il sia pur minimo danno all′amministrazione comunale e il sia pur minimo inconveniente ai cittadini; così come non si è dimostrato che le giustificazioni addotte dal sindaco fossero non vere o comunque inconsistenti". Dal canto suo Rosario Testaiuti, che sta seguendo questa fase con comprensibile amarezza, dice:"Sono dell′avviso che da quando il sindaco viene eletto direttamente dal popolo non possono essere i giochi di palazzo a determinare la durata di una amministrazione". Intanto al Comune nessuna notizia della nomina o dell′arrivo del commissario.