Ricordando Suor Maria Innocenza Macaluso

Lo scorso 16 agosto a Catania, nella casa delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore, dove svolgeva il suo ministero – di buon mattino, alla veneranda età di 93 anni, dopo aver celebrato, anche se ormai agonizzante, la solennità di Maria
SS. Assunta in cielo – si è addormentata nella pace del Signore Suor Maria Innocenza Macaluso. Era nata a Petralia Sottana (Pa) il 5 aprile 1920 dai genitori Giuseppe e Rosa Vaccarella, dopo due giorni, il 7 aprile, dall’arciprete Mons. Luciano Geraci, divenuto poi Vescovo di Santa Lucia del Mela (Me), ricevette il Battesimo con il nome di Natalina. Settima di otto figli, fino all’età di trent’anni visse in famiglia, esercitando il lavoro di sarta nel suo paese natio, allora in espansione, non solo demografica ma anche per essere, nel cuore delle alte Madonie, un centro di crescita culturale e
sociale.
Le giornate della giovane Natalina furono intrecciate di preghiera, lavoro e relazioni familiari sempre più estese, man mano che i suoi fratelli formavano nuove famiglie. Ha respirato, fin dalla prima infanzia, un’intensa spiritualità
francescana, alimentata anche dalla presenza di due zii Cappuccini: padre Innocenzo Vaccarella, fratello della madre, e padre Atanasio Macaluso, fratello del padre. A tale spiritualità di fraternità, pace, comunione con tutti, anche
con il creato, ha dovuto sicuramente attingere forza speciale per vivere le contraddizioni e le ansie della seconda guerra mondiale (’40-45) a cui furono chiamati a partecipare tre dei suoi quattro fratelli.
Natalina, avendo a lungo maturato, in tale contesto,  la sua scelta vocazionale di donazione totale al Signore secondo il carisma di San Francesco d’Assisi, ebbe, dopo un non facile assenso, il benestare del padre ad intraprendere il suo nuovo itinerario di vita nella Comunità delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore, fondata da padre Francesco Maria di Francia (1853-1913), fratello dell’altro Santo, Annibale Maria di Francia, e da Madre Veronica Briguglio (1870-1950). Così, nel gennaio dell’Anno Santo 1950, entrò in Comunità dove, dopo alcuni anni, la raggiunse sua sorella Vincenzina,
divenuta poi da religiosa Suor Gaudenzia, che, tra l’altro, all’interno della Congregazione, ha ricoperto l’alto incarico di Vicaria Generale; purtroppo, nonostante fosse più giovane, morì prematuramente.
La Congregazione delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore nasce l’11 marzo 1897 in un piccolo paese della provincia di Messina, chiamato Roccalumera, in riva al Mare Jonio. Il movente principale del Carisma è l’assistenza e l’istruzione
dell’infanzia bisognosa. Esso si articola in un triplice movimento:
1.Contemplare il Cuore divino di Gesù; 2. Vivere il suo amore misericordioso; 3. Annunciarlo ai fratelli.
Pertanto, è compito delle Suore accogliere l’incessante e amoroso invito di Gesù che dice: “Chi ha sete venga a me e beva.
Chi crede in me, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Gv 7,37). Così – diceva la Madre fondatrice – saremo in grado di riversare l’amore misericordioso sui poveri del nostro tempo e di ricondurli alla stessa Fonte dell’amore. Il nostro luogo privilegiato per vivere la dimensione contemplativa è il mistero eucaristico, in tutte le sue espressioni ove avviene la piena comunione con il mistero pasquale di Cristo, vivo, vero, risorto. L’esempio di Madre Veronica nella preghiera, nel culto all’Eucaristia, nell’amore alla croce è di luce e di stimolo per tutti. La serva di Dio soleva dire: “Noi dobbiamo essere le lampade ardenti, perpetue dinanzi al Tabernacolo. Quello deve essere il nostro posto abituale; dopo l’apostolato e il lavoro materiale”. “Andate ai piedi del Tabernacolo e raccontate tutto a Gesù; Egli vi comprende, vi ascolta, vi consola”.
Suor Maria Innocenza ha vissuto la sua consacrazione-missione con spirito francescano di povertà e di semplicità, di umiltà e di gioia, di servizio e di aiuto ai più piccoli, in varie comunità e luoghi (Catania, Roccalumera, Alcamo, Geraci Siculo, Alimena, Roma, Nicolosi) con diverse mansioni. Con i familiari, nella discrezione più piena, ha saputo tessere, senza differenza e preferenza, relazioni fraterne intessute di rispetto, grande capacità di ascolto, intelligenza critica, ma non giudicante, attenzione e incoraggiamento del positivo e del bene e, soprattutto, di profonda e costante preghiera per tutti.
Ognuno/a si è sentito amato come se fosse l’unico. Capace di dimostrare in ogni incontro con loro il suo affetto e la sua gioia, è stata sempre discreta nel rispettare silenzi e tempi anche lunghi tra un incontro e l’altro.
La liturgia esequiale è stata celebrata nella Chiesa-Santuario di Sant’Antonio a Catania sabato 17 agosto alle ore 11,00. Il rito funebre, al quale hanno preso parte le sue Consorelle e alcuni suoi familiari, è stato officiato dal Cappuccino, padre Pio da Mistretta, loro cappellano, e da don Santo Scileppi, arciprete di Petralia Sottana, che ha portato il cordoglio e l’affetto di tutta la Comunità che ha dato i natali a Suor Innocenza. Ora che i suoi giorni terreni si sono conclusi, nello spirito della nostra fede cristiana, affidiamo alla Vergine Maria, Assunta in cielo, l’incontro di Suor Maria Innocenza con il
suo Signore nella Vita che, per l’Amore colmo di misericordia del Risorto, è Vita eterna per tutti. Preghiamo, altresì il Signore perché susciti nuoce vocazioni alla vita Religiosa per il bene del suo popolo.