Parco delle Madonie. Allarme trichinosi

PARCO DELLE MADONIE. NON CESSA L′ALLARME SUIDI E SCATTA L′ALLARME TRICHINOSI. LETTERA APERTA DEL COMMISSARIO ALIQUO′ ALL′ASSESSORE LA VIA "VIVIAMO UNA BATTAGLIA PER LA LEGALITA′ QUI LA MATTINA SI SPARA COME IN UN POLIGONO DI TIRO".
"Viviamo quotidianamente una battaglia per la legalità. Lungo le strade madonite, in piena area protetta, al mattino presto si spara come in un poligono di tiro e si spara ai cinghiali . Chiediamo un intervento urgente per aiutare a limitare il danno alla biodiversità delle Madonie, messa in grave pericolo da un animale introdotto dalla forestale alcuni anni addietro, che non ha rivali predatori". Torna a lanciare l′allarme Angelo Aliquò, Commissario straordinario del Parco delle Madonie, che dal giorno del suo insediamento ha avviato una campagna per risolvere il grave problema della presenza dei suini selvatici nel territorio del parco, che causano danni all′ambiente, alle imprese ed attentano alla sicurezza degli abitanti. E si diffonde adesso un altro timore. Sta aumentando sulle Madonie il rischio Trichinosi, malattia infettiva causata dal verme Trichinella spiralis, le cui larve incistate infettive veicolate attraverso le carni dei suini selvatici, passano nell′uomo causando gravi danni all′apparato cardiocircolatorio. "Oltre al danno all′ambiente - spiega Aliquo′ - temo un pericolo di ordine sanitario".
Aliquo′ cita un documento trasmesso dal dott. Anselmo Intrivici, veterinario della AUSL 6 di Palermo e Presidente del consiglio Comunale di Castellana Sicula sui rischi dovuti al consumo di carne non controllata, quale quella dei cinghiali cacciati di frodo, la cui carne è consumata ormai comunemente. Il suino si infesta ingerendo le carni di ratti o topi o residui di macellazione contenenti le larve incistate . Le femmine, dopo l′accoppiamento, penetrano nella mucosa intestinale e depongono le larve in corrispondenza dei vasi linfatici, queste, attraverso il circolo linfatico arrivano al cuore e da qui, tramite il circolo arterioso, vengono disseminate in tutto l′organismo. Il consumo di carni infette da Trichine può causare l′insorgenza di gravi patologie nell′uomo, occorre quindi adottare misure di prevenzione delle patologie causate dal consumo di carni contaminate da Trichine. Le manifestazioni cliniche sono variabili, la gravità della malattia è proporzionale alla dose infestante e vanno da un′infezione inapparente, la più frequente, a una malattia fulminante e fatale. Nel corso della prima settimana dopo l′ingestione di carne infetta, il paziente può presentare dolore addominale, nausea, vomito e/o diarrea. Dopo 2-8 settimane, quando le larve migrano nei tessuti, dove possono rimanere vitali per anni, si sviluppano febbre, mialgia, edema periorbitale ed emorragie congiuntivali e subungueali.
Nelle infezioni gravi, possono sopraggiungere insufficienza cardiaca, coinvolgimento neurologico e polmonite nel giro di 1-2 mesi. Il periodo di incubazione è di solito di 1 — 2 settimane. Le carcasse dei cinghiali abbattuti a caccia destinate al consumo domestico privato e i suini oggetto di macellazione sempre per uso domestico privato, i campionamenti devono essere svolti sistematicamente dal Servizio Veterinario Pubblico, in attesa di un piano di controllo regionale basato sulla valutazione del rischio e che terrà conto della situazione epidemiologica dell′area geografica considerata sia per quanto concerne gli allevamenti che la fauna selvatica, nonché dei dati relativi alle macellazioni per uso privato degli anni precedenti; l′indagine dovrà essere svolta in collaborazione con l′ IZS di competenza e con l′ ISS.