COISP. Seminario sulla violenza di genere, Dallo Stalking al femminicidio

Presso la Sala multimediale della Caserma P. Lungaro, si è tenuto un seminario sulla violenza di genere, Dallo Stalking al femminicidio: aspetti clinici, criminologici e criminalistici nelle condotte persecutorie. Il convegno, organizzato dalla Segreteria Provinciale del Co.I.S.P. di Palermo, di concerto con l’Associazione Orizzonti Onlus, ha visto una fitta
partecipazione del personale di Polizia, oltre che Associazioni che si occupano del fenomeno, configurandosi nell’ambito delle attività di Formazione ed Aggiornamento Professionale.
Interessante il contributo fornito dai vari relatori che si sono succeduti, che con gli argomenti trattati, hanno potuto offrire ai addetti ai lavori e non, la possibilità di conoscere più consapevolmente il fenomeno dello stalking, in chiave preventiva, repressiva e rieducativa. Tra questi il Questore di Palermo, la dott.ssa Maria Rosaria Maiorino, che unitamente ai saluti ufficiali, ha voluto raccontare ai partecipanti la sua esperienza professionale vissuta a Grosseto, sul
tema dello Stalking. Hanno continuato, il Presidente Nazionale COISP Marcello La Bella, il Segretario Provinciale, Nicola Di Maria, la Dr.ssa Tiziana Lanza, Psicologo Forense e CTU Trib. Minori, il Dr. Franco Cuccia, consulente Criminalista, il Dr. Carlo Lenzi, Magistrato della Procura della Repubblica Presso il Tribunale di Palermo.
Il presidente di Orizzonti Onlus, il dott E. Mangiapane ha trattato lo stalking, iniziando con la traduzione della parola “stalking”, derivante dal linguaggio venatorio inglese del 1400 circa, “To stalk” mutuato dal gioco della caccia. Tale termine che significa braccare, pedinare,“fare la posta”, si è voluto successivamente estenderlo al comportamento intenzionale, malevolo e persistente, di seguire o molestare un’altra persona, creando così il fenomeno dello stalking. Il
relatore ha fornito 7 parametri per riconoscere la dinamica del fenomeno in questione e i suoi requisiti. In particolare: l’ambiente (persecuzione nella vita privata della vittima); la frequenza (azioni moleste che devono accadere con frequenza settimanale), la durata (il conflitto deve essere in corso da almeno tre mesi), il tipo di azione (Le azioni subite devono appartenere ad almeno una delle 5 categorie delle azioni violente: violenza fisica, sessuale, psicologica,
economica e sociale, il dislivello (la vittima è sempre in posizione di inferiorità fisica, psichica, economica rispetto al suo offensore), andamento in fasi successive (la vicenda si sviluppa secondo uno schema a sequenza di conflitto, con: azioni persecutorie, conseguenze psicofisiche della vittima, scontro finale), intento persecutorio (di distruzione della vittima) da parte dello stalker.
E’ seguito l’avv. M. Marino, che invece, ha dato uno spessore più squisitamente giuridico al fenomeno, riferendo che: Le atroci vicende, sempre di efferata violenza, hanno quasi sempre come vittima una donna e non perché le donne non uccidono, ma perché i casi in cui la vittima è un uomo sono di gran lunga inferiori, proprio a livello numerico. Sicuramente ciò è dovuto anche al c.d.
numero oscuro e, quindi alla poca conoscenza dei casi di violenza di genere in cui l’uomo è una vittima e non il carnefice; ciò paradossalmente, dirige i riflettori proprio sulle donne che subiscono violenza.
Inoltre, – ha riferito l’avv. Marino che – la donna si rivela più coraggiosa rispetto all’uomo che al contrario, per il suo radicato orgoglio maschile è restìo a denunciare le violenze che subisce dalla propria donna.
L’aspetto giuridico saliente si riferisce alla innovazione della legge n. 38 del 2009. In tale previsione normativa, – l’avv. Marino ha sostenuto che: il legislatore introduce per la prima volta nel nostro codice penale il “reato di atti persecutori” e cioè il 612 bis c.p. Inoltre, si aggiungono una serie di altre previsioni: la procedura amministrativa dell’ammonimento dello stalker da parte del Questore su istanza della vittima; l’inserimento nel codice di procedura penale degli articoli
riguardanti il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e gli obblighi di comunicazione all’Autorità di P.S., alla persona offesa, ed ai servizi socio-assistenziali del territorio; continuando con la estensione ai procedimenti per stalking, dell’audizione protetta del minore o del maggiorenne infermo di mente. Occorre sottolineare che, il reato di atti persecutori, di cui all’art. 612 bis c.p. concorre con tutti quei reati, anche meno gravi, che vantano come elemento costitutivo del fatto “la violenza”. Quindi, i reati di minaccia, molestie o disturbo alle persone, la
violenza privata, la violenza sessuale, le percosse, le lesioni personali, l’omicidio volontario, i maltrattamenti in famiglia.
E’ stata poi la volta del dott. F. Casamento, della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Palermo. Egli ha iniziato la sua relazione, focalizzando l’attenzione sull’elevato indice di occultamento dei reati che si consumano in ambiente domestico, rispetto a quelli di cui si viene a conoscenza da parte delle agenzie investigative o della magistratura. Secondo l’esperienza del Dott. Casamento tale istituto è poco conosciuto, non solo dall’opinione pubblica ma, anche dagli addetti ai lavori, per i quali sarebbe auspicabile conoscere e combattere il fenomeno non solo attraverso le norme di diritto, ma attraverso un approfondimento delle conoscenze anche in ambito psichiatrico e psico-patologico forense. Ciò consentirebbe una più esauriente raccolta delle deposizioni delle vittime di stalking, una più adeguata configurazione dei vari reati consumati o tentati a danno della vittima ed infine, l’individuazione di misure più adeguate di tutela.
Continuando il dott. Casamento ha evidenziato il contesto da cui è scaturito l’istituto del decreto anti-stalking, alla base del quale ci sono episodi di stupro, spesso minori.
In occasione del convegno TrinacriaNews.eu ha interivistato il Questore, Maria Rosaria Maiorino e il Presidente Nazionale del COISP, Marcello La Bella. Eccole domande che abbiamo rivolto loro: