Turista deceduto allo Stromboli. Inaccettabile il mancato coordinamento tra Soccorso Alpino e 118
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Oggetto: turista stroncato sullo Stromboli per infarto. Inaccettabile la perdurante mancata implementazione del Soccorso Alpino nel sistema di urgenza ed emergenza sanitaria. L’Assessore alla Sanità ci ascolti ed intervenga!!!
E’ di poche ore la notizia, battuta dalle agenzie di stampa, di un turista colpito da infarto in vetta allo Stromboli e “soccorso” da altri turisti e calato “non senza difficoltà” a valle.
Spiace constatare come i continui, reiterati e costanti appelli alla Regione Siciliana, e segnatamente ai vertici dell’Assessorato alla Sanità in questi anni siano rimasti inascoltati, o peggio, rimbalzati in un muro di gommosa e burocratica inerzia.
E’ sicuramente da accertare se un sistema di soccorso sanitario in ambiente impervio avrebbe potuto evitare o meno il decesso del turista.
Quello che invece è lampante, e sotto gli occhi di tutti, che non si può minimamente pensare di fare turismo in Sicilia senza garantire con i necessari presidi istituzionali la sicurezza dei turisti stessi.
In Sicilia il Soccorso Alpino compie ormai oltre 150 interventi di soccorso all’anno, dall’Etna alle Madonie, alle falesie di San Vito Lo Capo, quasi sempre non solo in forma volontaria, ma con le spese dell’intervento interamente a carico dei tecnici, benzina inclusa!!!!
Neppure un mezzo è stato mai fornito dalla Regione Sicilia.
Eppure la normativa prevede ben altro:
La legge nazionale 74 del 2001 prevede testualmente all’art . 2 comma 2 che “ le Regioni.. individuano nelle strutture operative regionali e provinciali del CNSAS i soggetti di riferimento esclusivo per l’attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed ipogeo”.
E non si pensi che l’alibi invocato sia il mancato recepimento regionale, in quanto l’art.11 comma 158 della Legge Regionale n. 26 del 9 maggio 2012
Ha testualmente previsto che
“La Regione siciliana riconosce il Soccorso alpino e speleologico siciliano (SASS), servizio regionale del Corpo
nazionale soccorso alpino e speleologico, come soggetto titolato e qualificato per gli interventi di soccorso in ambiente impervio,
montano ed ipogeo, dando pieno recepimento alla legge 21 marzo 2001, n. 74 e all'articolo 80, comma 39, della legge 27 dicembre 2002, n.
289.”
Il fatto ripropone , ancora con drammatica urgenza la necessità di creare un efficace soccorso sanitario in ambiente impervio.
Quasi non esistessero né montagne, né incidenti in montagna.
Nel caso in questione non sappiamo perché non è intervenuto l’elicottero del 118, ma, probabilmente avrebbe potuto fare comunque ben poco, in quanto
nelle regioni, e non sono solo quelle alpine, dove il Soccorso Alpino è implementato nel sistema 118, l’elicottero cala con il verricello l’equipe sanitaria e tecnica, e procede all’immediata estricazione del ferito, ove le condizioni cliniche lo consentano.
In Sicilia si attende l’ambulanza, ovvero, gli abilissimi piloti del 118 sono costretti a fare acrobazie per garantire comunque un atterraggio, in zone spesso “ostili”.
Non sappiamo se una configurazione dell’elicottero diversa, con la possibilità di calare il verricello, avrebbe potuto evitare l’ultimo decesso, ma quello che è sicuro è che, avrebbe sicuramente abbreviato i tempi di intervento.
Né si può dire che il Soccorso Sanitario in ambiente impervio non sia una priorità, basti guardare le cronache di queste ultime settimane, un vero e proprio bollettino di guerra, dall’Etna a San Vito Lo Capo, a Cefalù.
Con interventi brillantemente risolti quando il CNSAS è intervenuto.
Ma, gli appelli in tal senso del CNSAS Sicilia, reiterati costantemente, per fornire un soccorso sanitario in ambiente impervio professionale, come previsto, lo ribadiamo, dalla normativa nazionale e regionale, continuano a cadere nel vuoto…e senza verricello.
E mentre i Turisti continuano ad avere necessità di soccorso in tutte le nostre località turistiche, politica e burocrazia trascurano pesantemente il problema… perché in “Sicilia non ci sono le Alpi”.. solo gente che si fa male in montagna o ci muore, ed illusi idealisti che continuano a salvare gente nonostante le Istituzioni.
Il Presidente Servizio Regionale Sicilia ( SASS) CNSAS ( Avv. Giorgio Bisagna)