SOLO CALCIO? O CHE ALTRO?
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Premesso che non sono un tifoso, tantomeno di calcio, sono rimasto sorpreso da alcuni brani di un libro uscito qualche anno fa in libreria. Leggo (e penso ai mondiali), che il calcio “tocca un qualche elemento primordiale dell’umanità” e quindi non può essere soltanto lo svago “di una società decadente che non ha altri obiettivi più elevati”. Infatti “Si potrebbe rispondere, facendo ancora riferimento alla Roma antica, che la richiesta di pane e gioco era in realtà l’espressione del desiderio di una vita paradisiaca, di una vita di sazietà senza affanni e di una libertà appagata”. Ma questo è il gioco (per adulti e per bambini): “un’azione completamente libera, senza scopo e senza costrizione, che al tempo stesso impegna e occupa tutte le forze dell’uomo. In questo senso il gioco sarebbe una sorta di tentato ritorno al Paradiso: l’evasione dalla serietà schiavizzante della vita quotidiana e della necessità di guadagnarsi il pane, per vivere la libera serietà di ciò che non è obbligatorio e perciò è bello”, “più che un po’ di divertimento”, bensì un mondo (a cui il tifoso accede anche con la fantasia) dove “l’uomo non vive di solo pane, il mondo del pane è solo il preludio della vera umanità, del mondo della libertà”.
Ma c’è anche un aspetto ascetico: “il calcio costringe l’uomo a imporsi una disciplina in modo da ottenere con l’allenamento, la padronanza di sé; con la padronanza, la superiorità e con la superiorità, la libertà”). Ma il calcio, in quanto gioco di squadra “insegna soprattutto un disciplinato affiatamento: in quanto gioco di squadra costringe all’inserimento del singolo nella squadra. Unisce i giocatori con un obiettivo comune”. Il suo fascino consiste anche nel sentirlo come “l’esercitazione alla vita e il superamento della vita in direzione del paradiso perduto”. Potenza di una nostalgia che come un fiume carsico attraversa la vita dell’uomo ed emerge dove meno te lo aspetti. Però…
E qualcuno invece pensa che si tratti di 22 giovanotti in mutande che inseguono una palla mentre altre migliaia gridano. Ma l’uomo è una realtà veramente complessa!
Ah, dimenticavo. L’autore del libro, “Cercate le cose di lassù”, è un certo Joseph Ratzinger.
Diego Torre