FARMACISTA UCCISA.I CARABINIERI ARRESTANO UNA DONNA PER CONCORSO IN RAPINA E OMICIDIO.
- Petralia Sottana, Petralia Soprana, Madonie, Blufi,
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La sera del 21 novembre 2013, i Carabinieri della Compagnia di Petralia Sottana arrestavano gli autori di una rapina commessa ai danni della farmacia “Jacona” in corso Italia 117, a Blufi, piccolo centro del palermitano, durante la quale veniva uccisa la titolare.
A seguito delle immediate indagini, emergeva che due uomini, identificati a seguito delle immediate indagini in PORCELLO Angelo, pluripregiudicato nato Petralia Soprana classe 1963, residente a Blufi e GIAMPAPA Gandolfo classe 1995 nato a Petralia Sottana residente a Polizzi Generosa, erano entrati quella sera nella farmacia “Jacona” per commettere una rapina. Gli stessi avevano pianificato tutto quanto ma non avevano previsto l’arrivo inaspettato nel locale di una cliente che, avendo notato l’improvvisa chiusura della porta d’ingresso, decideva di allertare immediatamente i Carabinieri.
All’interno dell’attività in quel momento vi era la titolare, la Dr.ssa Giuseppina JACONA, nata a Carini classe 1934, che nelle fasi della rapina rimaneva ferita mortalmente alla gola, a causa di un colpo inferto, con incredibile violenza, dal PORCELLO con un coltello da cucina avente una lama di 20 cm. L’arma del delitto, intrisa di sangue, veniva trovata nell’immediatezza sul luogo delitto ed in particolare rinvenuta nel cestino della spazzatura posto all’interno dell’attività.
I Carabinieri della Stazione di Petralia Soprana intervenuti sul posto in pochi attimi, su segnalazione di un cittadino, avevano provveduto a bloccare, con non poche difficoltà, il GIAMPAPA mentre che usciva dalla farmacia subito dopo la commissione dei gravi fatti reato e si dava alla fuga a piedi; mentre, grazie ad alcuni testimoni, veniva individuato immediatamente anche l’altro complice, identificato in PORCELLO Angelo, che nel frattempo si era dato a precipitosa fuga a piedi. Lo stesso veniva subito localizzato dai militari presso l’abitazione dove era ristretto ai domiciliari. Infatti il PORCELLO aveva fatto rientro nell’abitazione situata a pochi metri dalla farmacia e quando i Carabinieri bussavano alla sua porta, l’uomo, per depistare le indagini, si faceva trovare in pigiama.
Il PORCELLO quindi, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, durante le fasi della rapina, prima cercava di tener chiusa la bocca della vittima con una mano e poi l’ammazzava, con inaudita ferocia, usando un coltello con punta acuminata.
A seguito della perquisizione domiciliare nell’abitazione del PORCELLO, i Carabinieri della Compagnia di Petralia Sottana trovavano e sequestravano la somma complessiva di 14.760 euro in contanti, frutto della rapina e ben occultati in parte dentro un cassetto ed in parte in un altro nascondiglio ricavato dietro la porta del bagno; inoltre venivano rinvenuti gli indumenti intrisi di sangue indossati al momento della rapina, ovvero un paio di jeans di colore blu chiaro ed un paio di scarpe.
Nel corso della perquisizione personale il PORCELLO Angelo veniva trovato in possesso altresì di una banconota da 50 euro, anche questa provento della rapina, nascosta sotto la maglietta a contatto con la pelle, all’altezza della spalla.
Il sopralluogo effettuato presso l’abitazione della vittima consentiva di rinvenire denaro in contanti pari ad oltre 250.000 euro (mentre durante le successive fasi di indagine veniva rinvenuta un ulteriore somma in contanti a casa della vittima, pari a 368.000 euro), praticamente un tesoretto, verosimilmente il vero obiettivo dei due malfattori che volevano sottrarre ad ogni costo alla povera vittima. Nella stessa casa, dentro la stanza da letto della Dr.ssa JACONA, veniva trovata una corda, con evidenti macchie di sangue, che con molta probabilità i due malviventi volevano utilizzare per immobilizzare la donna al fine di operare in casa con maggiore tranquillità.
Pertanto, nell’immediatezza dei fatti, entrambi venivano tratti in arresto in quanto protagonisti degli efferati delitti di rapina e di omicidio.
Le attività investigative consentivano di chiarire meglio la posizione di GIAMPAPA Gandolfo ed i gravi indizi di colpevolezza venivano tratti dal fatto che:
§ era stato notato uscire dai locali della farmacia subito dopo la commissione dei delitti ed era stato riconosciuto da un cittadino che lo indicava come colui che si trovava all’interno della farmacia fra la porta e lo scaffale delle medicine;
§ lo stesso rilasciava dichiarazioni ampiamente confessorie in sede di interrogatorio davanti al Pubblico Ministero;
§ tra l’altro la fidanzata del giovane, aveva dichiarato che quel pomeriggio il GIAMPAPA era stato convinto proprio dallo zio PORCELLO Angelo a recarsi presso la citata farmacia per perpetrare una rapina che gli avrebbe fatto guadagnare 1.000 euro.
Su PORCELLO Angelo venivano raccolti altri elementi di colpevolezza, individuati nel fatto che:
§ veniva riconosciuto da un cittadino come colui che, uscendo dai locali della farmacia, si era dato a precipitosa fuga a piedi per i vicoli del paese;
§ veniva rinvenuta presso la sua abitazione la somma in denaro, provento della rapina poco prima consumata, pari ad euro 14.760.
Le successive attività di indagine hanno poi consentito di individuare anche a carico di una donna, identificata in PORCELLO Patrizia (nella foto) (nipote di Porcello Angelo) nata a Petralia Sottana classe 1978, residente a Blufi ma di fatto attualmente domiciliata ad Arese (MI), gravi indizi di colpevolezza in ordine ai delitti di omicidio e rapina, in concorso morale con i predetti.
Infatti le risultanze investigative hanno portato a ritenere che la donna fosse ben consapevole ed a conoscenza del progetto di rapina - almeno sin da un mese prima - ideato proprio dallo zio; tra l’altro proprio con quest’ultimo, la stessa aveva progettato le modalità di esecuzione della rapina, programmando l’omicidio della titolare della farmacia - la Dr.ssa Jacona GIUSEPPINA - sebbene con modalità esecutive diverse da quelle poi effettivamente poste in essere.
In particolare la PORCELLO Patrizia, in questo proposito criminoso, avrebbe partecipato attivamente all’ideazione del delitto, sostenendo moralmente lo zio, PORCELLO Angelo, assicurando il proprio aiuto nell’occultamento della refurtiva ed infine progettando con lui di costruire un loro futuro insieme, impiegando i soldi che avrebbero ottenuto.
Al termine degli accertamenti investigativi, concordati dall’Autorità Giudiziaria, ieri sera, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Petralia Sottana unitamente a quelli della Stazione Carabinieri di Arese (MI), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (PA), hanno tratto in arresto PORCELLO Patrizia, attualmente domiciliata ad Arese (MI), la quale è stata associata presso la Casa Circondariale San Vittore di Milano.