Dissesto - Revisori: Massa di debiti superiore alle risorse disponibili - Stasera Consiglio Comunale

Le conclusioni della relazione del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Cefalù - Relazione trasmessa dall'Amministrazione Comunale. I lavori del Consiglio, iniziati il 24 febbraio, continuano stasera, 26 febbraio 2015, ore 20.00

CONCLUSIONI
Il collegio, dopo aver esaminato i rendiconti dal 1999 al 2013, e dopo un attento esame delle verifiche effettuate dalla Corte dei Conti, dal Ministero e dalla Regione Siciliana, ritiene di esprimere delle considerazioni conclusive.
L’analisi è stata condotta volutamente a partire dall’esercizio 1999 poiché le stesse valutazioni avanzate dagli organi di controllo hanno evidenziato una cronica situazione di squilibrio economico- finanziario, ante 2003 ,alla quale, prima dell’adozione del piano di riequilibrio pluriennale, non si è mai posto rimedio con sane politiche di risanamento, tuttalpiù qualche escamotage contabile che ha generato avanzi di amministrazione fittizi, che una volta applicati hanno generato spesa corrente senza alcuna copertura finanziaria.
Al contempo l’Ente ,nel periodo esaminato, ha contratto obbligazioni senza nessun formale impegno di spesa , generando una massa di debiti fuori bilancio, annoverabili all’ articolo 194 comma 1 lettera e), anche quest’ultimi riconducibili ad una cattiva gestione delle risorse finanziarie.
Dall’esame della massa debitoria, si evince che i fatti riconducibili all’irregolare gestione della spesa sono talmente significativi che è facile concludere affermando che negli esercizi esaminati era diventato usuale non inserire tra gli stanziamenti di spesa somme obbligatorie, e riconoscere le stesse come debiti fuori bilancio in anni successivi, con aggravio spesso di sanzioni ed interessi.
Inoltre, come tra l’altro rilevato in tutte le attività ispettive e di controllo, tali squilibri hanno provocato l’utilizzo costante dell’anticipazione di tesoreria ed una costante crisi di liquidità, che non ha permesso il regolare pagamento delle obbligazioni assunte ed ha generato tra l’altro una cospicua mole di oneri finanziari.
Dopo aver effettuato le valutazioni che riguardano le cause storiche che hanno portato alla situazione attuale, il Collegio ritiene di dover effettuare un confronto tra la situazione finanziaria rappresentata nel piano di riequilibrio finanziario e quella che emerge alla data del 17/12/2014 contenuta nella Delibera di Giunta Municipale. Il Collegio si avvale di una tabella sinottica in cui viene rappresentata la situazione per saldi totali e parziali e per tipologia di debiti fuori bilancio.
Come si può desumere dalla tabella, la massa debitoria sottoposta al ripianamento con il Piano di riequilibrio finanziario ammontava ad € 12.332.243,00 mentre quella che emerge dalla la situazione debitoria effettiva al 17/12/14 risulta essere inferiore e pari ad € 12.079.221,51. Ciò sta significare che l’effetto dell’ammortamento del debito ha prodotto comunque una riduzione minimale della massa debitoria di circa € 253.000,00.Bisogna considerare però che tale differenza è frutto della compensazione di maggiori debiti emersi dopo la formulazione del Piano di riequilibrio e del pagamento di alcuni debiti inseriti nel piano. In particolar modo il confronto fra le due situazioni fa emergere una riduzione dei debiti lettera a) art.194 TUEL inseriti nel Piano, che da € 5.421.816,00 si riducono ad €3.867.294, con una riduzione complessiva di € 1.554.522,00. I debiti di cui alla lettera e) art.194 TUEL inseriti nel piano, passano da 3.926.857,00 a 3.121.515,00 riducendosi per € 805.343,00. Bisogna evidenziare che l’importo di € 2.983.570,00 che alla data di presentazione del Piano è relativo alle passività potenziali, alla data del 17/12/2014 è inserito tra i debiti di alla lettera a) , poiché nel frattempo si sono conclusi i giudizi pendenti.
Alla luce delle superiori analisi , condotte mediante il raffronto ex ante ed ex post, si può affermare che le previsioni del Piano risultano essere attendibili e che la massa debitoria censita in fase di redazione del Piano è rimasta stabile nell’ammontare e mutata nella sua natura.
L’analisi per saldi da sola è insufficiente a far emergere la mutazione quali-quantitativo della massa debitoria, infatti è opportuno a tal fine effettuare una ricognizione all’interno dell’intervallo temporale che intercorre tra l’approvazione del Piano da parte del Consiglio Comunale e la situazione effettiva rappresentata nella ricognizione effettuata dalla Giunta Municipale il 17/12/2014. Ciò si rende necessario in quanto il Piano varato dal Consilio Comunale il 12 febbraio 2013 è stato approvato a distanza di 15 mesi in data 8 maggio 2014 dalla Corte dei Conti. Tale ritardo ha seriamente compromesso la credibilità del Piano da parte dei creditori i quali , nella fase di adozione del Piano, avevano accettato una notevole rateizzazione dei crediti vantati nei confronti dell’Ente, fra questi è da citare la società Sorgenti Presidiana. La stessa era stata in origine assunta tra i creditori per € 1.200.000,00 per il cosiddetto I° lodo Sorgenti Presidiana e contestualmente inserita fra i creditori potenziali per il cosiddetto II° Lodo ammontante ad € 2.630.000,00 circa. Il suddetto ritardo, come documentalmente accertato, ha fatto venir meno l’accordo rateale sul primo Lodo arbitrale e contestualmente ha spinto il creditore ad avviare un complessivo recupero coattivo che ha generato le sentenze esecutive con pagamento in un’unica soluzione ,compromettendo in gran parte il Piano di Riequilibrio, venendo di fatto meno la rateizzazione quinquennale nello stesso prevista . Contestualmente un cospicuo numero di creditori , inizialmente inseriti nella categoria lettera e) art.194 TUEL, ha fatto ricorso al monitorio trasformando la natura del credito. Il ritardo con cui è stato approvato il Piano ha così prodotto una “mutazione genetica” del debito, una sua lievitazione per interessi e spese legali ed ha contestualmente azzerato l’attività negoziale volta alla rateizzazione del debito lungo il periodo del Piano.
Si precisa che in sede di rimodulazione di Piano ( Delibera n. 63 del 15.07.2013)nel ns parere si rileva che: “successivamente all’approvazione del Piano di Riequilibrio Finanziario, il Comune ha avuto notizia della decisione del Lodo Arbitrale “Sorgenti Presidiana”, ad oggi non ancora notificato, di un esito avverso al Comune per un importo di circa € 3.000.000,00. Relativamente a tale contenzioso l’Ente ritiene prudenzialmente di risultare soccombente e che quindi sia opportuno prevedere il ripianamento di tale passività potenziale in anni 5 mediante costituzione di apposito Fondo rischi a partire dal 2013 fino al 2017”. Nel piano di riequilibrio pluriennale tale somma era stata indicata come passività potenziale, e pertanto non può in nessun modo essere considerata come “nuovo” indebitamento dell’Ente. Si rileva che il piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti prevedeva, per la copertura dei debiti fuori bilancio, alcune entrate straordinarie quali la contrazione di mutui per € 2.178.000,00 e l’alienazione degli immobili comunali per un importo pari ad € 350.000,00 nel 2013 e € 1.200.000,00 per il 2014.
L’ente ha cercato, pubblicando diversi bandi, di avviare le procedure per la dismissione immobiliare ma purtroppo le cessioni non si sono concretizzate.
In merito alle entrate straordinarie l’Ente ha avviato una attività massiva di recupero elusione ed evasione che ha prodotto i seguenti risultati:
-ACCERTAMENTI ICI IMU ACCERTAMENTO COMPETENZA 2013 € 357.000,00;
-ACCERTAMENTI ICI IMU AREE FABBRICABILI ACCERTAMENTO COMPETENZA 2013 € 190.000,00;
-ACCERTAMENTI TARSU ACCERTAMENTO COMPETENZA 2013 € 79.000,00
-ACCERTAMENTO ENTRATE PREGRESSE € 142.907,78
TOTALE ACCERTAMENTI COMPETENZA € 768.907,78.
La situazione degli accertamenti di competenza a pre consuntivo 2014, per tale tipologia di entrata, è pari ad € 556.669,64.
Come inoltre evidenziato nella parte in cui si è riportata l’analisi dei dati contabili si è registrata nel corso del 2013 una riduzione di spesa corrente per un importo pari ad 1.821.441,53. Pertanto la realizzazione dei risparmi di spesa previsti, tenendo conto del dato complessivo della spesa corrente, si è realizzato, anche se alcune spese che nel piano erano state indicate quali oggetto di riduzione, non si sono ridotte nella misura che era stata prevista nel riequilibrio pluriennale.
Alla luce di quanto sopra esposto il Collegio, accertato che la massa debitoria è tale, per entità e natura, da non poter essere ripianata con le risorse disponibili, tenuto conto della relazione del responsabile del settore economico finanziario ,che attesta l'impossibilità di poter far fronte alla massa debitoria (sia quella inserita nel piano di equilibrio sia quella accertata successivamente all'approvazione dello stesso), ai sensi dell'articolo 244 del TUEL e seguenti , invita il Consiglio Comunale a pronunciarsi in merito alla proposta di deliberazione della dichiarazione di dissesto finanziario.
Il collegio attesta che sussistono i presupposti di cui all’art. 244 del Tuel .

Cefalù, 10 febbraio 2015

Il Collegio dei Revisori dei Conti

Dott. Antonino Sciacchitano

Dott.ssa Maria Cucco

Dott. Leonardo Russo