Incontro su Antonello da Messina

L′amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Mogavero, propone un incontro di approfondimento su Antonello da Messina, curato da Evelina De Castro, docente e storica dell′arte presso la Galleria Regionale Palazzo Abatellis di Palermo. L′appuntamento è per le 18 di domani (venerdì 13 febbraio), presso il centro sociale comunale. Durante il seminario si parlerà anche del "Ritratto d′Uomo" (1465-1472), l′opera più celebre del Museo Mandralisca di Cefalù. Si narra che il dipinto, di dimensioni molto contenute, sia stato acquistato a metà Ottocento dal barone Enrico Piraino di Mandralisca a Lipari, dove arredava lo sportello di un mobile da farmacia. Poi venne donato dal nobiluomo agli abitanti della cittadina normanna, per favorire la crescita culturale dei conterranei. Ferito con alcuni sfregi dal gesto di un invasato, il quadro venne sottoposto a un restauro sul finire del XIX secolo e ad altri in epoca successiva. L′ultimo intervento, che ha gli ha regalato un magnifico splendore, risale al 1980. Il dipinto, di grande livello qualitativo, è curato con un intrigante trattamento cromatico. Non si conosce l′identità del soggetto effigiato, ma questo passa in secondo piano rispetto alle note espressive del suo sorriso, nel quale confluiscono i contrastanti aspetti della sicilianità. In esso si coglie l′essenza più profonda del suo essere. Un risultato reso più agevole dalla posizione angolare del volto, tipica della scuola fiamminga, che permette un′accurata introspezione. Di certo il Ritratto d′Uomo è una delle produzioni più affascinanti del geniale autore, al secolo Antonio di Giovanni de Antonio. L′artista nacque a Messina nel 1429. Pare che la sua formazione prese le mosse attorno alla metà del Quattrocento presso la bottega di Colantonio. Dopo il rientro nella città natale (1460) iniziò diversi viaggi che lo condussero a Venezia e Roma, dove conobbe Piero della Francesca. Queste escursioni produssero degli influssi evidenti sul suo stile. Ritornato nell′isola (1476), non si spostò più fino alla dipartita, avvenuta nel febbraio del 1479.