Comunicato Stampa: Lo Stato chiede alla Regione 3 milioni di Euro per gli affitti di Beni confiscati alla mafia

"Serve modifica della normativa antimafia". "Lo Stato Assegna due immobili alla Regione per destinarli a fini istituzionali e l′Agenzia del Demanio e gli Uffici dell′Alto Commissario per la Gestione dei Beni confiscati alla Mafia intimano alla Regione di pagare quasi tre milioni di euro per canoni di locazione per l′utilizzo degli immobili oggi sedi di Assessorati regionali.
La vicenda paradossale riguarda l′utilizzo di due immobili, quello di Via delle Croci, utilizzato come sede dell′Assessorato Regionale ai Beni Culturali e quello di Via Degli Emiri, sede dell′Assessorato Regionale alla Cooperazione e Pesca. Immobili rappresentanti quote azionarie confiscate in via definitiva, a seguito di indagini per mafia, all′imprenditore Piazza, e di proprieta′ della Sopcieta′ Immobiliare Strasburgo.
Immobili assegnati dopo il sequestro e la confisca alla Agenzia del Demanio di Palermo e gestiti da un Amministratore Giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo.
Dopo anni di utilizzo da parte della Regione, lo Stato attraverso gli uffici del Commissario straordinario per i beni confiscati alla Mafia Mariuccia ha chiesto all′Amministrazione giudiziaria di ottenere dalla Regione il pagamento dei canoni di utilizzo degli immobili, per destinarli a cespiti della gestione commissariale.
A denunziare la paradossale vicenda è Salvino Caputo, Presidente della Commissione Attivita′produttive e Componente la Commissione Regionale Antimafia che ha chiesto all′Ufficio di Presidenza della Commissione di convocare in una audizione i Funzionari regionali dell′Assessorato alla Presidenza e il Direttore della sezione siciliana del Demanio.
"La Finanziaria nazionale ha previsto anche per la Regione la possibilita′ di assegnare per fini istituzionali alla Regione di beni immobili confiscati, a titolo gratuito — ha continuato Caputo — e invece oggi da parte dell′Ufficio del Commissario straordinario per i beni confiscati, perviene una diffida all′Amministratore Giudiziario e all′Ufficio del Demanio, per chiedere alla Regione il pagamento dei canoni per la occupazione da parte della Regione dei due edifici".
E′ assurdo che — ha continuato Caputo — si debba assistere al paradosso burocratiche che la Regione deve pagare per l′utilizzo di beni confiscati alla mafia, somme che per altro finirebbero probabilmente all′interno delle quote societarie sequestrate e amministrate da un esterno.
Nell′attesa del parere dell′Avvocatura Generale dello Stato, gli incontri chiesti per chiarire vanno a vuoto e la Regione rischia di pagare 3 milioni di euro l′anno per gestire immobili gia′ assegnati alla medesima Regione".