Chiesto l’arresto del Presidente Lombardo, ma la Procura smentisce
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Mattinata travagliata quella che ha visto stamani al centro dell′attenzione la politica siciliana. Nelle prime ore del mattino, infatti secondo alcune notizie apprese dal quotidiano "La Repubblica" (sezione di Palermo), la Procura catanese avrebbe avanzato la richiesta d′arresto per il governatore siciliano, Raffaele Lombardo (in foto), del fratello Angelo, nonché di numerosi altri esponenti
fra i quali anche due deputati regionali: Fausto Fagone dell′Udc e Giovanni Cristaudo del Pdl; tutti accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.
La richiesta d′arresto sarebbe stata motivata da urgenti motivi in quanto i magistrati e i Carabinieri del Ros temono l′inquinamento delle prove e il tentativo di fuga, riferite all′inchiesta di mafia e appalti emersa nel mese di marzo.
Nell′inchiesta sarebbe anche coinvolto l′Assessore Regionale al Turismo, Nino Strano, anche se sembra che per lui nessuna richiesta d′arresto sia al momento giunta perché si ritiene la sua posizione meno grave rispetto agli altri.
Dalla Procura catanese fanno comunque sapere che al momento non ci sarebbe nessuna richiesta d′arresto per il Presidente della Regione Sicilia, né per altri politici.
"Con riferimento a notizie pubblicate sull′edizione odierna del quotidiano La Repubblica - si legge nella nota diffusa dal procuratore Vincenzo D′Agata - al fine di evitare inopportune strumentalizzazioni delle attività dell′ufficio, in vista di finalità che gli sono assolutamente estranee e alle quali non intende prestarsi, la Procura distrettuale di Catania precisa quanto segue: l′ufficio - afferma il procuratore D′Agata - non ha avanzato alcuna richiesta nei confronti del governatore Lombardo o di altri politici; ogni differente notizia al riguardo, comunque diffusa e a qualsiasi personaggio politico riferita - sottolinea il magistrato - è pertanto del tutto priva di ogni fondamento. Allo scopo, infine, di evitare che attraverso iniziative mediatiche, anche dal doveroso riserbo dell′Ufficio si tenti di trarre illazioni circa gli orientamenti, le valutazioni o le determinazioni del medesimo, la Procura distrettuale — conclude il procuratore D′Agata - non interloquirà più in alcun modo sull′argomento".
Fonte: [corriereinformazione.it]