Giardina racconta il successo alla 1000 Miglia

L′ingegnere cefaludese Leonardo Giardina racconta il suo successo alla 1000 Miglia, maturato fra i tanti concorrenti del Ferrari Tribute: "Quest′anno ho avuto la possibilità di realizzare un sogno: quello di prendere parte alla gara più bella del mondo, che ha visto al via 130 ‘rosse′, selezionate su più di 400". Difficile esprimere lo stato d′animo in situazioni del genere: "Ho vissuto emozioni indescrivibili attraversando strade ricche di storia, con tanta gente festosa che al passaggio delle auto riusciva a partecipare tutto il suo entusiasmo. In quei momenti sei consapevole di prendere parte ad un grande evento, che ha scritto pagine memorabili nella storia dell′automobilismo". La gara vera e propria è molto impegnativa, con i suoi 1600 chilometri fra regioni, città e passi, come quelli della Futa e della Raticosa, sugli Appennini, dove l′ingegnere è riuscito a domare la potenza della sua 360 Modena F1. Era lì che si misuravano i grandi campioni dell′epoca romantica. Percorrendo quelle arterie, tra due ali di folla festante, si comprende ancor più il passato ed il perché del successo di una manifestazione sportiva tra le più apprezzate al mondo, anche nella versione rievocativa. Il lungo itinerario non poteva escludere due autodromi importanti, come quelli di Imola e Fiorano, dove Giardina ha raggiunto quasi la perfezione. "Il piacere più grande -conclude il ferrarista- è giunto a fine gara, quando a Brescia c′è stato comunicato il successo". Complimenti.