Chiesa Madre: Presentazione Restauro del coro ligneo
- Geraci Siculo,
- Attualità,
- Mario Li Puma

Domani, 21 maggio, sarà presentato il Restauro del coro ligneo della chiesa Madre, una delle opere più interessanti che occupa le tre pareti del presbiterio: il coro ligneo commissionato nel 1644 allo scultore Antonino d′Occurre di Mistretta comprende 19 posti a sedere e 29 pannelli dipinti attribuibili al pittore seicentesco Giovan Battista Damasco anche se alcuni di essi risultano di più tarda fattura.
Gli stalli in noce sono riccamente decorati ad intaglio. La parte alta degli schienali, intercalati da colonnine scanalate con capitelli, presentano pannelli dipinti con scene tratte dai vangeli apocrifi.
Il manufatto presentava un leggero strato di sporco dovuto a depositi di polvere e all′ossidazione di vecchie vernici. L′attacco da insetti xilofagi appariva notevolmente esteso tanto da compromettere la consistenza della fibra del legno. Si notava una diffusa mancanza di elementi decorativi ripetitivi, talora già impropriamente sostituiti.
Le pitture eseguite con tecnica ad olio su tavola presentavano abrasioni alquanto diffuse dovute sia alla totale mancanza di preparazione sia alla consistenza del film pittorico rivelatosi molto sottile. L′insieme decorativo dunque risultava spesso lacunoso e di difficile interpretazione.
L′intervento di restauro ha previsto le seguenti fasi di lavorazione: smontaggio dell′intera struttura lignea, disinfestazione e consolidamento della stessa, pulitura dell′intero manufatto nonché la reintegrazione delle parti mancanti e il restauro completo di tutte le decorazioni pittoriche presenti.
A seguito dello smontaggio la consistenza della fibra del legno si è rivelata totalmente compromessa dagli attacchi xilofagi (tarli) tanto da rendere necessaria oltre alla disinfestazione, anche l′immersione delle singole parti in vasche con consolidante in soluzione. Successivamente, dopo la pulitura, gli elementi non recuperabili, posticci o non più esistenti, sono stati sostituiti con altri, realizzati sempre in legno di noce, secondo una tecnica mimetica seppur riconoscibile.