La Sciatamarra di Caltavuturo

UN′INDAGINE DI STUDIOSI SUL RICCO PATRIMONIO DI DANZE POPOLARI SICILIANE In questi giorni Caltavuturo, centro delle Madonie, è oggetto di un′attenzione particolare: da Firenze sono giunti dei famosi etnocoreologi, ossia degli studiosi di danza tradizionale per documentare il ricco repertorio di balli locali: Il prof. Giuseppe Gala, ricercatore dell′Univ. di Sassari e fondatore dell′Associazione Culturale "Taranta" di Firenze, il più importante centro di studi sulle danze folkloriche in Italia, dal 1986 viene in Sicilia a documentare con videocamera e attrezzatura audio tutte le forme di danza ancora rintracciabili nell′isola dalla diretta testimonianza degli anziani. Dell′équipe fanno parte anche Tiziana Miniati e Pino Biondo ricercatrice fiorentina la prima e siciliano il secondo, specializzato sul folklore ennese. Le musiche e le danze popolari della Sicilia sono in genere rese famose dai tanti gruppi folkloristici che propongono in tutti i continenti modelli espressivi della vita contadina, pastorale e marinara dell′isola; ma nella maggior parte dei casi si tratta di musiche popolari rivisitate e di danze create da coreografi locali, mentre i repertori arcaici realmente usati nella vita misera del popolo siciliano sono spesso ben altri, hanno altre sonorità, altre gestualità e altri stili più consoni alla vita aspra e di fatica delle generazioni passate, ancora in uso sino agli anni ′50 del secolo scorso. Ma gli anziani ricordano i canti delle campagne, le vecchie serenate e i vecchi balli che si differenziavano da paese a paese, un po′ come i dialetti locali. A Caltavuturo già nel 2008 i ricercatori avevano incontrato in paese l′anziano e bravo suonatore di fiscaliettu Nino Giambrone detto "Ciampa", e percepirono subito la fertilità del territorio sotto l′aspetto demologico. Poi i sopralluoghi si sono moltiplicati e la raccolta di suonate, ballate e cantate si sono fatte più frequenti. La collaborazione con il gruppo folkloristico "Gazzarra" ha reso l′indagine più fruttuosa perché il suo direttore Gaetano Castellana è riuscito pazientemente a coinvolgere molti anziani, che hanno pian piano ripreso i vecchi balli fino a prenderci davvero gusto a rifarli. Perno della ricostruzione puntuale dei repertori è stato il settantacinquenne ballerino e suonatore Nino Calandrone detto "Sòlamo". L′entusiasmo degli anziani sta diventando "contagioso": adulti e giovani prima si sono incuriositi e poi hanno cominciato a provare i primi passi. Le specialità coreutiche del paese sono lo scotis e soprattutto la sciatamarra. Il primo è un ballo molto diffuso in vari paesi della Sicilia, pur con le tante varianti locali, mentre la sciatamarra, nome enigmatico su cui i ricercatori faranno un′apposita riflessione etimologica, è un ballo specifico di Caltavuturo: si tratta di una specie di mazurka ottocentesca figurata, probabilmente usata dapprima nei saloni aristocratici dei signori del paese, e poi adottata da tutti gli abitanti. Il ballo a tante coppie ha uno stile particolare, con delle pause che danno garbo e carattere al ballo. Da questa ricerca nascerà nei prossimi mesi un saggio di studio antropologico con storia e descrizioni dei balli, partiture musicali e interviste agli anziani, il tutto corredato da un DVD che ripropone le esecuzioni per intero dei balli e dei contesti culturali del paese. Sarà uno dei primi impegni della nuova amministrazione comunale che nelle prossime settimane si insedierà nel palazzo municipale.