Consiglio straordinario del Parco. I sindaci protestano contro il taglio dei fondi
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A seguito della grave situazione venutasi a creare con la drastica riduzione dei capitoli di bilancio regionale afferenti alla funzionalità degli enti parco regionali, il Consiglio dell′Ente Parco delle Madonie, nel pomeriggio di venerdì 4 giugno si è riunito in seduta pubblica straordinaria ed urgente. "Non possiamo stare in silenzio dinanzi a questo taglio di risorse — ha affermato in apertura di seduta il Commissario Angelo Aliquò — piuttosto bisogna sfruttare questo momento di agitazione per riportare i Parchi al loro ruolo. E′ noto come i parchi regionali per lunghi anni, al fine di farsi accettare, sono diventati qualcos′altro. Adesso finalmente la popolazione è matura, i comuni chiedono di entrare e non più di uscire, e non certo per ottenere il finanziamento della sagra ma per investire sull′ambiente, come hanno cominciato a fare anche i privati. Registrare un così pericoloso passo indietro che mette a repentaglio l′esistenza dei parchi giusto in questo periodo suona come una beffa. Si parla tanto di qualità della vita, di diffusione di buone pratiche, le nostre comunità dovrebbero essere additate come esempio da seguire, qui grazie alle buone condizioni dell′ambiente è tornata a nidificare l′aquila, qui la gente paga le stesse tasse di chi abita in città e per strada si possono trovare giardini fioriti e non immondizia". La preoccupazione del commissario viene condivisa dal direttore dell′Ente Parco delle Madonie Francesco Licata di Baucina che, numeri alla mano, definisce critica la situazione: "la spesa per il personale dei 4 parchi ammonta a 11.396.658,76, ben al di sopra della disponibilità residua del capitolo 443305. Fin dai prossimi mesi potremmo non essere più in grado di pagare gli stipendi. Le spese di gestione necessarie per il raggiungimento delle finalità istituzionali sono poi totalmente insufficienti, basti pensare che già al 25 maggio 2010 il solo Ente Parco delle Madonie ha impegnato 669.769,67 euro, ben al di sopra dell′assegnazione di 386 mila euro desumibile dalla ripartizione fra i 4 parchi della dotazione di bilancio del capitolo 443301 che, a seguito dei tagli operati, ammonta nel complesso a 1.544.000 euro". "Ci troviamo di fronte ad una situazione allarmante — commenta Mario Cicero, sindaco di Castelbuono - ulteriore sintomo di scarsa attenzione nei confronti delle aree protette siciliane. Un vero paradosso perché, se da un lato c′è un territorio che ha saputo scegliere un percorso di sviluppo che oggi si afferma con tutta la sua modernità, dall′altro c′è il rischio che scelte politiche scriteriate come quella in atto serrino le gambe della nostra comunità, interrompendo quel virtuoso percorso di sviluppo competitivo e coerente con l′identità e il valore del nostro territorio. La politica deve sapere scegliere — continua Cicero - propongo di convocare un′assemblea congiunta dei 4 consigli dei parchi siciliani per interessare la stampa e la pubblica opinione delle gravi problematiche che stiamo vivendo". Interviene durante l′animato dibattito anche il sindaco di Petralia Sottana Santo Ingaggiato che indaga sui motivi di una scelta da tutti definita incomprensibile "Penso che questo svarione, se lo vogliamo chiamare così, è un tentativo per rompere alcuni meccanismi della politica regionale. Una polpetta avvelenata messa sul tavolo dell′amministrazione regionale e non escludo che il motivo principale possa essere il persistere dei commissariamenti nei 4 parchi. Andare ad incidere anche sulla voce del personale - continua Ingaggiato - è un segnale forte, un modo per dire badate che qui non c′è più né re né regno. Ormai qui siamo abituati a saltare da emergenze in emergenza, non c′è il tempo di affrontarne una che se ne presenta una nuova: sanità, acqua, rifiuti, viabilità, precariato ed infine la vicenda parco. Il rischio, in questo marasma, è che non solo la questione passi in secondo piano ma che addirittura possa essere vista, in periodo di crisi, come un′opportunità per il taglio di spese inutili. Noi sindaci non la pensiamo così, la comunità madonita non la pensa così e abbiamo il dovere di farci sentire". Anche il nuovo sindaco di San Mauro Castelverde Mario Azzolini reputa "maliziosa" la scelta dei tagli operata a danno dei parchi "Fermo restando l′apprezzamento per l′operato di Aliquò, aver scelto la via dei commissariamenti è una simbolo di precarietà nella gestione dei parchi voluta dalla politica e che da noi va contestata — afferma Azzolini - anche perché espone questi enti a rischiosi giochi d′aula, segno di un malcostume che la nostra politica regionale non ha ancora saputo abbandonare". L′On. Davide Faraone, presente per l′intera durata del consiglio, dopo aver confermato l′audizione in commissione territorio e ambiente, fissata per mercoledì alle ore 11.00, ha invitato tutti i sindaci ad essere più presenti, a prescindere dalla situazione di emergenze, ciò perché al momento è in fase di studio la legge di riforma dei Parchi regionali. "Tra lunedì e martedì — afferma Faraone - è possibile costituire una delegazione di attori del territorio che non si limiti alla rivendicazione sui bilanci ma colga l′occasione per affrontare direttamente gli aspetti principali della legge di riforma dei parchi che è in fase di elaborazione". Per Bartolo Vienna, Sindaco Geraci Siculo, la situazione che si è venuta a creare offre l′occasione per dare un colpo di reni e rivendicare con maggiore forza il ruolo delle Madonie e del Parco. "Questo territorio non ha alternative — afferma Vienna - non capisco quale possa essere il futuro di paesi come i nostri senza il Parco. Di fronte a queste assurdità noi madoniti non dobbiamo perdere la capacità di saperci indignare altrimenti davvero abbiamo perso tutto". Interviene in chiusura Alessandro Ficile presidente della So.Svi.Ma. "in questi momenti le criticità possono diventare opportunità facendo venir fuori il sentimento di appartenenza ad una comunità che non riesce a pensare al futuro senza il parco. Bisogna chiarire a tutti che a noi non interessa solo recuperare 4-5 milioni per tirare a campare, quello che ci interessa, e che ci aspettiamo dalla politica regionale, è piuttosto un investimento strategico sui parchi utilizzando strumenti di programmazione economica come il Pail". Michele Ferraro