Acqua e disagi, nessuno ripara quel guasto: il paradosso di Scillato

Frana sulla condotta di Scillato: in un anno mezzo persi 30 milioni di metri cubi. I lavori per riparare l′acquedotto non sono partiti. Mille litri di acqua al secondo che finiscono dritti in mare. Oltre 30 milioni di metri cubi d′acqua andati perduti in un anno e mezzo: nel 2009 una frana ha danneggiato la condotta della sorgente Scillato, a Termini Imerese, ma i lavori per riparare l′acquedotto non sono partiti. Così mille litri al secondo di acqua potabile finiscono dritti in mare, mentre l′Amap, per scongiurare la carenza idrica, svuota gli invasi dello Scanzano e di Piana degli Albanesi. Ieri fino a tarda sera interi quartieri, da Mondello a Sferracavallo, dall′Arenella a Tommaso Natale, sono rimasti a secco a causa di una nuova chiusura delle valvole dell′invaso Poma a Partinico dove protestano i 13 ex dipendenti della cooperativa Jato che attendevano l′assunzione da parte del Consorzio di Bonifica Palermo. Ma a fare paura, nei giorni in cui comincia il grande caldo, è l′allarme siccità che potrebbe arrivare in autunno: «Si stanno svuotando i laghi di Scanzano e Piana - denuncia Nino Musso, sindacalista Cgil all′Amap - mentre ogni giorno acqua preziosa viene gettata in mare nel disinteresse generale. Per raccogliere l′acqua di Piana e dello Scanzano l′Amap è costretta a spendere in pompe di sollevamento e potabilizzatori, mentre l′acqua della sorgente Scillato arriva per caduta, senza costi aggiuntivi, ed è potabile. Perché nessuno interviene? Perché l′amministrazione comunale non fa sentire la propria voce?». L′Amap chiarisce che a intervenire deve essere l′Aps, ma annuncia che sta lavorando a un rimedio tampone: «L′allarme laghi mi preoccupa, i bacini non sono infiniti - dice Vincenzo Cannatella, presidente Amap - per questo stiamo cercando di far ripartire Scillato con intervento tampone. Ma è chiaro che a settembre, con le prime piogge, le frane torneranno a creare problemi». Perché l′acqua non finisca più in mare, la condotta deve essere spostata. «I tecnici di Aps ci hanno appena sottoposto un progetto», rassicura il direttore dell′Amap Guido Catalano che conferma l′aggravio di costi che l′azienda deve sopportare per utilizzare l′acqua dei laghi. «Almeno 0,35 centesimi di euro in più a metro cubo», spiega il direttore. Senza contare la cifra pagata a Enel, una sorta di "affitto" a metro cubo, per l′acqua del lago di Piana. «L′Enel - spiega Catalano - dovrebbe utilizzarla per produrre energia». A Palermo l′acqua arriva dai laghi Rosamarina, Poma, Scanzano e Piana, dai fiumi Oreto e Iato e dalle sorgenti Scillato, Gabriele e Risalaimi. «Sullo Scillato, fonte tra le più importanti, servono lavori immediati - dice Nino Musso - bisogna chiedere la collaborazione del prefetto per velocizzare gli espropri altrimenti i tempi per i lavori saranno biblici e Palermo rischierà una nuova emergenza». Fonte: [palermo.repubblica.it]