La cultura nemica dei politici

Da 50 anni iettu sangu, iettu vuci, ma la musica non cambia!
Per questo chi la produce è stato isolato ed epurato da teologi, mass — media, fortemente temuta dai rampanti affaristi della politica.
Fuga di cervelli dopo il crollo di Tangentopoli.
Da 50 anni iettu sangu, iettu vuci, ma sta terra ′un la lassu. Da un ventennio è stata una vetrina d′idee e un laboratorio culturale per i giovani e gli intellettuali nazionali, i quali sono stati da sempre nutriti dalle avanguardie della fantasia e da idee rivoluzionarie, ad esempio: Seno Estate; Campagna Nazionali Diapason, i rumori assordanti e i suoni amplificati che bersagliano l′uomo ad ogni ora del giorno e ne minano l′equilibrio psichico; la prima nazionale della Notte Bianca e la Festa nostop degli artisti madoniti. Sono cose che mi affiorano alla mente se guardo indietro, nel mio passato, ed ancora ricordo: Anno Internazionale del Fanciullo,e l′Ungheria si arrabbia per la bandiera dipinta; Gran Galà d′Europa dei 12 a Saint Vincent; Mondiali di Calcio Italia ′90; Ponte sullo Stretto di Messina; L′Uomo Orient Express; L′Anno Internazionale dell′Albero in Australia; Quando la Pittura diventa Spettacolo; In 5 minuti spiaggia pulita; Invenzione del simbolo della N.A.S.A. ente spaziale americano; La Serendipità; Interesse della storia della Targa Florio per un errore storico corretto; Interesse per l′identità del territorio ed acquisizione storica dello svincolo autostradale; Creazione del design silk — style (stile della seta). Questi miei ricordi mi fanno rimpiangere la prima Repubblica Italiana in cui si viveva molto di democrazia.
Poi con l′avvento di Tangentopoli, l′Italia è cambiata e a farne le spese sono stati registi cinematografici italiani, pittori, poeti, la musica lirica e sinfonica, la danza classica e in generale tutto il mondo che produce arte, bellezza e cultura, quest′ultime additate dai politici come nemiche pericolose, con un azione unitaria dei politici dal nord al sud, i quali hanno azzerato ogni sostentamento e incoraggiamento morale. Dal 1993 in poi, l′Italia è stata attraversata da una decadenza politica che ha tarpato le ali alla creatività degli uomini di cultura,epurandoli dalla scena nazionale.
Una grande nostalgia mi forma un nodo alla gola se penso alla terza pagina dei giornali. Dopo qualche anno inizia la grande fuga dei cervelli all′estero, ragazzi volenterosi che hanno studiato, sono stati obbligati come nella fine dell′ottocento ad andare a cercare lavoro e a vivere lontano dalla propria terra, vuoi per uno stage o per un impiego a vita.
Da 50 anni iettu sangu, iettu vuci, ma sta terra ′un la lassu. I politici locali, regionali e nazionali se ne sono letteralmente fregati di noi perché loro pensano all′avanzamento della loro carriera e ai loro affari.
E′ vergognoso, a Campofelice un territorio urbanistico rovinato, con ville che sembrano loculi, tutti dello stesso colore: cappuccino, caffè creme, da inorridire gli amanti del bello, difattinon ho mai partecipato alle numerose commissioni edilizie che si tengono presso il nostro Comune perché vietato dalla legge che prevede la presenza di soli geometri, ingegneri ed architetti che sono gli artefici di questo cattivo gusto che pervade il nostro territorio.
Ricordo che circa vent′anni fa a Cefalù per la demolizione di un lido sul lungomare è stato fautore Benedetto Morello, un artista che oltre ad usare il pennello, ha usato la penna contro i poteri forti della Magistratura, ottenendo un successo riconosciuto da tutta la città Normanna.
Un altro illustre scultore Tommaso Geraci, epurato da i poteri forti cefaludesi che neanche Padre Pio, a cui ha dedicato un medaglione negli anni ottanta, ha potuto salvare. Altra caratteristica dei nostri politici locali è la non organizzazione di mostre, se le fanno non le presenziano, non comprano quadri e non c′è nessuna iniziativa che incoraggi gli artisti locali, non consegnano le chiavi della galleria. Non esistono premi e riconoscimenti e se li fanno, li fanno ai loro fratelli, padri, mariti, cognati e nipoti (vedi statue, strade intestate, monumenti).
Siamo caduti in basso, troppo in basso!
Io sono il fesso di turno, "chi iettu sangu e iettu vuci" e loro continuano a produrre obbrobri di cultura dell′estetica non distinguendo il bene privato dal bene pubblico, insomma a Campofelice come in tutta Italia la storia se la fanno loro con le proprie mani e con le loro menti pregne d′ignoranza. Infine se guardiamo al fenomeno del nepotismo ci cadono le brache.
Berlusconi promette sempre di non mettere le mani in tasca ai cittadini ma lo fa indirettamente, rubandoci le giornate per pagare more da cinque euro e tasse, tasse che offendono la comunità europea, la sinistra è scomparsa nelle ultime elezioni nazionali e comanda più di prima dietro le quinte. Mentre la sanità viene inserita negli USA, in Italia viene tolta e nemmeno ce ne accorgiamo. Le case farmaceutiche fanno soldi a palate, con le "false" influenze.
Nel 2011 compierò 50 anni d′arte, ancora non ero diplomato e nell′ottobre del 1961 sono stato assunto come aiuto scenografo al Piccolo Teatro di Milano con il regista Giorgio Strehler, lavoravo sotto le gradinate di San Siro con lo scenografo Ricchelli che effettuava lavori per la Piccola Scala e il Teatro della Scala di Milano. Sono scoraggiato per aver trovato una generazione che dimentica tutto in fretta e di non aver potuto insegnare a loro la mia arte. Ecco perché oggi tutto il bel mondo della cultura si licenzia con una frase: il mondo è in crisi. Ricordo che eravamo i primi del mondo nel cinema, nella danza, nella cultura, nell′arte, nella moda e in tutto quello che faceva dell′Italia, un paese di grande artigianato artistico,eravamo i primi nel Mondo.
Oggi è l′Italia che mette tutto in musica perché i musicisti sono coloro che gli preparano le piazze affollate, già pronte per i loro proclami e comizi e non mancano le occasioni per sottolineare il fatto: "ignoro d′ignorare", di apparire in tv e di vivere in posti mondani.
Io non sono al soldo di nessuno, da 4 anni ho dato la vita a questa amministrazione per amore del mio paese, ma sono stato offeso e depennato dai nuovi storici locali.
Proprio nel mio paese natio ho patito, con tanti milioni al bilancio non si trova la volontà ed il consenso per aiutare un artista locale - mentre per i murales sono stati spesi dei bei soldoni.
Nel 1983 in un comizio gridai che il paese viveva nella merda nella quale siamo annegati oggi aggiungo che viviamo in mezzo ai "babbi" stupidi e maligni. Gaetano Messina