Furti in casa, tre slave in carcere
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Per visionare gli appartamenti di mira girovagavano chiedendo l′elemosina portandosi dietro un neonata di appena due mesi. Poi con il classico sistema della scheda telefonica forzavano i portoncini blindati (facilmente vulnerabili se non chiusi con più mandate) e svaligiavano le abitazioni. Nel giro di pochi giorni ne avevano "visitato" una decina arraffando refurtiva per quasi 150.000 euro. Gli ultimi tre colpi li avevano messi a segno soltanto nella giornata di giovedì, tutti a Capo d′Orlando.
Nel tardo pomeriggio, però, la serie di furti è stata interrotta dai carabinieri della stazione orlandina e dai colleghi della compagnia di Sant′Agata. In manette, con l′accusa di furto aggravato sono così finite tre nomadi: si tratta di Svletana Jevremic, 29 anni, residente a Torino, Ruza Radulovic, 27 anni di origine macedone e la croata Patrizia Nikolic, di 28 anni. Le tre, dimoranti in un campo nomadi torinese, si erano spostate nelle ultime settimane nel comprensorio di Cefalù e da lì facevano base per i colpi nel messinese, in particolare Capo d′Orlando dove il fenomeno era cresciuto in maniera esponenziale da qualche giorno. Ad essere prese di mira anche alcune case di facoltosi professionisti.
Nel pomeriggio di giovedì, però, un cittadino di Rocca di Caprileone, ha segnalato ai militari la presenza delle tre nomadi con la bimba all′interno di un condominio. All′arrivo dei Carabinieri le tre si sono date alle fuga su una Fiat 600 ma sono state bloccate poco dopo nei pressi del torrente Rosmarino. Sull′auto avevano l′intera refurtiva di quella mattina che è stata già restituita ai legittimi proprietari.
Le indagini, comunque, hanno permesso di appurare che le donne sono anche le autrici dei furti avvenuti nei giorni precedenti. Dalla banca dati sono anche emersi svariati precedenti per lo stesso reato. Le tre sono state quindi trasferite in serata al carcere di Gazzi. Con loro anche la neonata che ha seguito la mamma in una cella dell′istituto di pena.