Fiat: Cisl e Uil, per Termini più flessibilità che Pomigliano
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Cisl e Uil siciliane sono preoccupate per il futuro di Termini Imerese dopo la chiusura dello stabilimento Fiat e sono pronte, "con spirito positivo", a mettere sul piatto per il rilancio del sito "deroghe e flessibilita′ anche piu′ significative di quelle gia′ decise per Pomigliano". L′obiettivo, scrivono i segretari generali dei due sindacati, Maurizio Bernava e Claudio Barone, in una lettera ai presidenti del Consiglio e della Regione, e′ "contribuire all′attrazione di investimenti industrialmente e socialmente significativi".
Punto di partenza per Cisl e Uil deve essere lo stop, sul fronte politico e istituzionale locale, a "uscite improvvisate e prive di respiro strategico". L′azzeramento di iniziative estemporanee che si combinano con la "lentezza delle attivita′ istituzionali". I due sindacati sollecitano il governo della Regione a "occuparsi con maggiore vigore e con il consenso e il sostegno di tutte le organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali", di far pressioni sull′esecutivo nazionale perche′ "entro e non oltre il 15 settembre ci sia l′individuazione della proposta o delle proposte industriali per Termini" e si definiscano entro l′anno le linee-guida del "contratto di sviluppo" con gli imprenditori interessati. "Contemporaneamente" il governo nazionale dovra′ indicare le somme che, "accanto a quelle stanziate dalla Regione", dovranno essere a disposizione dei piani di "ammodernamento infrastrutturale e per le incentivazioni al progetto industriale e all′occupazione".
Per Bernava e Maroni, quella termitana puo′ diventare "la prima vera grande operazione di riconversione produttiva che puo′ qualificare una nuova politica industriale per il Mezzogiorno" e per questo il presidente della Regione dovrebbe convocare un "tavolo di crisi permanente" con le parti sociali per assicurare un "peso negoziale maggiore" alla Regione nel rapporto col governo nazionale e per la scelta degli investitori.
Fonte: [agi]