Rock - Mito e Storia i Deep Purple affascinano tre generazioni

Suggestivo scenario alla Torre Roccella, il mito dei Deep Purple si incontra con il fascino della storia millenaria del Castrum Roccellae, un evento che va al di là della musica, al di là dei suoni. I giovani di oggi e i giovani di ieri, genitori e figli insieme per vedere il concerto dell′anno, una delle due tappe siciliane dei Deep Purple mitico gruppo Rock, (l′altra a Taormina il 29 luglio). Forti emozioni per i Campofelicesi che sono ritornati a calpestare il suolo delle loro radici, la terra dei loro avi, il fascino della Torre Roccella bardata a festa con al centro della parete est, il gigantesco gonfalone del Comune che primeggiava su una folla di circa 7000 fans che hanno cantato e ballato sulle note di Child in Time, sicuramente la più bella canzone di sempre, e di Smoke on the water. Impressionante l′urlo della folla che ha svegliato il sonno eterno dei Signori di Roccella, i Principi che hanno dominato il feudo di Roccella, sin dagli Arabi e dai Normanni, fino al 1699 quando l′ultimo Principe di Roccella, Don Gaspare La Grutta Guccio della famiglia Rivarola, pensò di edificare il nuovo agglomerato urbano nell′attuale sito.
Sin dal primo pomeriggio sono arrivati a Campofelice di Roccella i "figli dei fiori" fra lo stupore dei residenti e dei villeggianti il solito look rockettaro, orecchino, bandana e tatuaggio, ma il primo impatto è insolito, inusuale un contrasto generazionale forte, i giovanissimi di oggi con i papà e le mamme insieme, appassionatamente per vivere un sogno che si realizza, i Deep Purple, il mito e la leggenda a Campofelice: incredibile!. Dalle prime ore pomeridiane i due chilometri di lungomare sabbioso vengono letteralmente invase dal popolo rock, i gestori dei lidi e dei bar si preparano ad accoglierli con garbo e sorrisi, fa caldo, ma la dolce brezza marina del mare della Roccella accarezza i volti sudati ed abbronzati dei ragazzi, delle ragazze e dei loro genitori che si attrezzano con bottigliette di acqua fresca per ristorarsi dall′afa.
L′attesa è snervante e si protrae forse oltre il dovuto, per gli ultimi ritocchi ad uno scenario incantevole, al tramonto si aprono i cancelli ed è in quel momento che la Torre, come una gran dama di altri tempi, abbraccia il suo popolo. La scena è mozzafiato il mare blu del tirreno, dietro l′immenso palco che sembra un′astronave, il Castello della Roccella ed i ruderi del borgo marinaro ad ovest e le montagne blu delle madonie a sud, che fanno da sfondo naturale a Campofelice di Roccella che sovrasta silenziosa sulla collina, ad oriente campeggia una insolita luna rossa che completa una scenografia naturale da sogno. Sul terrazzo della Torre uno striscione dei giovani Campofelicesi che hanno scritto a caratteri cubitali NO MAFIA, il messaggio è chiaro, la Sicilia non è solo mafia e omertà, questo lembo di territorio recuperato alla speculazione edilizia, è il segno di una comunità che in questi ultimi anni ha voluto fortemente recuperare un′identità. Si realizza un sogno, "la Roccella è finalmente nostra" continuano a ripetere i cittadini increduli per il "miracolo" atteso da un millennio, la dove c′era una vegetazione infestante, la dove c′erano cumuli di detriti e rifiuti prodotti dall′incuria colpevole dell′uomo, ora si vedono le bellezze nascoste di una natura ancora fortunatamente incontaminata dal cemento e dalla speculazione.
I giornalisti presenti tentano di intervistare le molte autorità presenti, avviciamo il Sindaco Francesco Vasta e l′Assessore Massimo Battaglia, artefice del grande evento, ma sembrano ipnotizzati dal paesaggio, non riescono a rilasciare interviste, guardano la folla composta che riempie l′arena della Roccella, uno spazio immenso che si unisce all′infinità del mare e diventa un "unicum" d′incanto. Decine di pullman si sistemano sul lungomare i terreni ancora liberi dal cemento si trasformano in parcheggi per accogliere le migliaia di auto che sono arrivati da ogni dove, alcuni dalla Calabria, alle ore 21 e 30 esatte si spengono le luci ed entrano i mitici Deep Purple, il cantante del gruppo grida ad alta voce Ciao Campofelice, ed è l′apoteosi. Quasi due ore di musica che incantano e fanno ballare i "vecchi e i nuovi giovani" alla fine tutti sono estasiati e si danno appuntamento per il 13 agosto, tocca ai Litfiba di Pelù, ma quella è un′altra musica anche se la storia, il mito e la leggenda rimangono esattamente uguali.