Chiuso il bando di Invitalia, cinque offerte per Termini
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Fiori al posto di auto? C′è anche questa possibilità per il futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Chiuso sabato scorso l′avviso internazionale per le manifestazioni d′interesse da parte di aziende che vogliono subentrare alla Fiat di Termini, Invitalia ha stilato una short list con cinque offerte concrete che la stessa società del ministero guidata da Domenico Arcuri considera "affidabili". Una lista che è già pronta, anche perché dal bando internazionale non sono arrivate sorprese rispetto alle manifestazioni d′interesse presentate nei mesi scorsi al ministero dello Sviluppo economico. Le cinque proposte prevedono la costruzione di auto elettriche o di macchine di lusso, oppure lo stampaggio di lamiere, l′apertura di studi televisivi e perfino installazione di vivai con impianti in serra che producono energie da fotovoltaico. Da Invitalia non escludono che alla fine ci saranno più aziende a trattare con la Fiat per la cessione dello stabilimento: "È probabile che di queste cinque proposte più di una possa coesistere nella stessa area, visto che a disposizione ci sono 428 mila metri quadrati", dicono da Invitalia.
La lista finale sarà comunicata entro il 30 novembre dall′amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri (appena riconfermato alla guida della società). La short list comprenderà certamente il progetto dell′imprenditore Gianmario Rossignolo, che ha avuto già il via libera dal governatore Raffaele Lombardo, che insieme all′assessore alle Attività produttive Marco Venturi mette sul piatto 150 milioni di euro per sostenere gli imprenditori che arriveranno a Termini Imerese. Rossignolo, che ha rilevato il marchio De Tomaso, utilizzerebbe parte dello stabilimento siciliano per produrre auto di lusso.
Nella lista di Invitalia confermata anche l′altra iniziativa nel settore auto, quella del finanziare siciliano Simone Cimino che con il fondo Cape della Regione, insieme agli indiani della Reva, punta a realizzare tre impianti nell′area di Termini: il primo per produrre auto elettriche, il secondo per installare impianti fotovoltaici e il terzo per avviare la costruzione di distributori di energia elettrica. Terza iniziativa approvata è quella dell′azienda torinese di lamierati Map engineering.
La quarta proposta che la società del ministero considera "valutabile" è quella della Einstein, la società che produce la fiction Agrodolce per la Rai (sospesa da un anno è in attesa di riavviare le riprese): attraverso la Med Studio punterebbero a utilizzare lo stabilimento Fiat per studi cinematografici. La quinta proposta non è stata ancora scelta da Invitalia: in pole è il progetto di un′azienda vivaistica del Nord Italia che oltre a impiantare fiori produrrebbe energia da fotovoltaico. "Entro il 30 novembre avvieremo le trattative con Fiat", assicurano da Invitalia.
Intanto il caso Fiat sbarca all′Ars. Il presidente della commissione Attività produttive, Salvino Caputo, attacca il governatore: "Solo Lombardo poteva approvare il progetto di Rossignolo - dice Caputo - A lui ricordo quanto accaduto in Calabria con l′operazione Isotta Fraschini portata avanti da Malvino, braccio destro di Rossignolo, con tanto di provvedimenti giudiziari, e le aziende acquisite da Rossignolo e poi chiuse come la Delfai".
Fonte: [palermo.repubblica.it]