OPERAZIONE CAMALEONTE 2: La restaurazione dei termitani....

Durò poco la parentesi IANNOLINO, perché il vento cambiò nell′estate del 2005. L′eccessiva ferocia estorsiva dei palermitani, che erano giunti a chiedere il pizzo anche a titolari di attività imprenditoriali da sempre controllate da mafiosi locali, fece molto indignare gli uomini d′onore di Termini Imerese che, al fine di riassumere il potere mafioso nel loro territorio, decisero di rivolgersi all′allora superlatitante PROVENZANO Bernardo attraverso BISESI Giuseppe.
BISESI (tratto in arresto il 23 giugno 2007) inviò diverse lettere, poi ritrovate nel covo di Montagna dei Cavalli (pizzini inviati da Gius ′76), allo storico latitante, fornendo le sue referenze mafiose e chiedendo l′autorizzazione a scalzare IANNOLINO Fabrizio per il controllo della famiglia. Dopo uno scambio epistolare tra LO PICCOLO e PROVENZANO, quest′ultimo, qualche mese prima della cattura, concesse il suo benestare a BISESI Giuseppe. A Termini Imerese i mafiosi locali ripresero il comando, rimuovendo definitivamente i picciotti palermitani: IANNOLINO Fabrizio, a suggello dell′ordine ricevuto, restituì anche il denaro provento dell′attività estorsiva un incontro avvenuto all′interno del cimitero di Termini Imerese a PIRRONE Liborio, uomo d′onore della famiglia di Termini Imerese.
A Trabia, invece, a seguito della sua scarcerazione, nel mese di settembre 2005, riassunse il comando della famiglia mafiosa SALPIETRO Vincenzo (arrestato il 23 giugno 2007), dopo una breve reggenza da parte di LA BARBERA Salvatore. Grazie al suo spessore criminale anche il nuovo capofamiglia di Trabia si contrappose da subito ai palermitani e, attraverso alcuni esponenti della famiglia mafiosa di Brancaccio, si mise in contatto con l′allora latitante LO PICCOLO Salvatore.
La restaurazione fu così completata e, nel biennio 2006-2007 le famiglie mafiose di Trabia e Termini rimasero nelle mani, rispettivamente, di SALPIETRO Vincenzo e BISESI Giuseppe. In questo periodo la pressione fiscale diminuì attraverso una più oculata gestione delle estorsioni concedendo un occhio di riguardo a alcuni imprenditori edili che effettuavano lavori in zona.