PALERMO – UN GRAVE ERRORE NON SALVARE L’ENTE FIERA DEL MEDITERRANEO

" 18 milioni di euro i debiti consolidati. Pignorati i quadri, i mobili, le apparecchiature e persino le 34 palme . Immobili in totale abbandono e rifiuti speciali e pericolosi depositati lungo i viali in quanto l′Amia si rifiuta di ritirali per mancanza di pagamento. Impossibilita′ di ospitare qualsiasi organizzazione di eventi per la pericolosita′ dei locali . Telefoni e fax disattivati  e procedure esecutive per milioni di euro ." A dichiararlo è Salvino Caputo , Presidente della Commissione Parlamentare Attivita′ produttive dell′Ars che ha disposto una nuova audizione sul futuro della Fiera campionaria e sul destino dei 37 lavoratori. " Siamo grati — ha dichiarato Salvino Caputo — al Commissario Straordinario dell′Ente Fiera , Salvatore Lanzetta , per avere gestito in un momento difficile la Fiera palermitana. Ma è gravissimo apprendere che una delle strutture fieristiche piu′ importanti della Sicilia sia stata devastata da una disastrosa gestione amministrativa. Intanto è anche saltata la fiera internazionale sulla energia che avrebbe dovuto avere come sede la Fiera del Mediterraneo . Cosi′ la Citta′ di Palermo è stata cancellata dai grandi eventi internazionali con danni gravissimi per l′economia e l′immagine di Palermo e della Sicilia. La cosa piu′ grave è — ha aggiunto Salvino Caputo — questo stato di immobilismo e di generale rassegnazione che si registra dal punto di vista istituzionale sull′Ente Fiera . " Intanto si è appreso che la Corte dei Conti di Palermo ha condannato il precedente commissario straordinario alla pena di  300 . mila euro per danni erariale arrecati all′Ente, mentre sono in corso indagini da parte della Magistratura per alcuni fatti penalmente rilevanti . " Il Parlamento siciliano — ha concluso Salvino Caputo — non puo′ sottrarsi alle proprie responsabilita′ ed è necessaria la nomina di una commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del fallimento della fiera palermitana. Su un fatto cosi′ grave non possono esserci omissioni o reticenze politiche e istituzionali "